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La protesta dei tassisti a Milano: cento auto bianche in corteo a passo d’uomo

Un corteo composto da un centinaio di taxi è partito questa sera dalla stazione Centrale di Milano, diretto a piazza della Scala, per protestare contro le difficoltà economiche provocate dalle misure anti coronavirus. I tassisti procedono a passo d’uomo suonando i clacson. Inevitabili i disagi per il traffico nel centro del capoluogo lombardo.
A cura di Simone Gorla
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Un corteo di taxi ha attraversato il centro di Milano a passo d'uomo, suonando i clacson per protestare contro la difficile situazione dei conducenti delle auto bianche, già in crisi da mesi per effetto del calo di clienti dovuto alle limitazioni imposte dall'emergenza Covid.

Le ultime chiusure stabilite dal Dpcm dal governo e dalle ordinanze regionali hanno fatto ulteriormente infuriare i tassisti. Il corteo, cui ha partecipato un centinaio di tassisti, è partito dal piazzale antistante la stazione Centrale di Milano diretto piazza della Scala, creando inevitabili problemi alla circolazione stradale.

"Quello che però tutti davvero auspichiamo è un pacchetto di “misure d’urto” che investano la città e i suoi lavoratori e lo facciano nella direzione di aiutare chi è in difficoltà da un lato e dall’altro ripensando la città dalla sua mobilità tanto per cominciare", ha dichiarato oggi Emilio Boccalini, presidente di Taxiblu. "È chiaro che si è perso tempo nei mesi scorsi e che le misure servano già oggi ma o si interviene con buon senso e pragmatismo o la città e le sue attività, noi compresi, rischiano di chiudere ben prima delle 18 se non addirittura di non aprire più".

Quella dei tassisti è solo una delle tante manifestazioni di protesta che sono andate in scena oggi nel capoluogo lombardo e in tutta Italia contro le limitazioni introdotte per cercare di contenere la diffusione del  Coronavirus.

Nel pomeriggio cento venditori ambulanti si sono radunati davanti alla sede di Regione Lombardia con striscioni e cartelli. I manifestanti hanno chiesto di essere ricevuti dal presidente Attilio Fontana. Durante il sit-in è stato contestato il consigliere regionale della Lega, Gianmarco Senna: “State sbagliando obiettivo, è colpa del governo”.

Nella stessa piazza in mattinata erano presenti alcune decine di docenti e studenti, che hanno organizzato un sit-in contro l'introduzione della didattica a distanza. I manifestanti, dotati di striscioni che recitavano: "La Regione rinuncia, noi no. Fuori i soldi per la scuola" e "Il futuro non è a distanza".

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