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La Procura di Milano apre un fascicolo conoscitivo sull’omicidio di Fausto e Iaio

La Procura di Milano ha aperto un fascicolo conoscitivo (per il momento senza ipotesi di reato né indagati) sull’omicidio di Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci, uccisi nel 1978 nei pressi del centro sociale Leoncavallo. Il caso dopo la lettera del sindaco Beppe Sala al procuratore.
A cura di Francesca Del Boca
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Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci
Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci

La Procura di Milano ha aperto un fascicolo conoscitivo, per il momento senza ipotesi di reato né indagati, sull'omicidio di Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci: i due diciottenni, conosciuti come Fausto e Iaio, erano stati uccisi il 18 marzo del 1978 nei pressi del centro sociale Leoncavallo. Gli accertamenti sono stati affidati da Viola ai pm Francesca Crupi e Leonardo Lesti del dipartimento antiterrorismo.

La richiesta del sindaco Beppe Sala: "Riaprire le indagini"

Il tutto dopo la lettera formale che il sindaco Beppe Sala aveva presentato alla Procura con la richiesta di riaprire le indagini sul caso dei due giovani, archiviate più di vent'anni fa senza che siano mai stati individuati i responsabili dell'omicidio.

L'attività investigativa, infatti, si fermò definitivamente nel 2000: secondo la gup Clementina Forleo, al tempo, "pur in presenza dei significativi elementi indiziari a carico della destra eversiva", appariva evidente "la non superabilità in giudizio del limite appunto indiziario di questi elementi".

"A distanza di oltre 20 anni dalla chiusura giudiziaria del caso e a 45 anni dagli eventi resta l'amarezza che a tutt'oggi non vi siano colpevoli per un evento delittuoso rimasto nella memoria dei milanesi che, ancora e comunque ogni vicissitudine, attendono giustizia", erano state le parole del consigliere comunale del Pd Rosario Pantaleo a proposito dell'iniziativa del sindaco Sala.

L'omicidio di Fausto e Iaio a Milano

La sera di sabato 18 marzo 1978 i 18enni Fausto Tinelli e Lorenzo "Iaio" Iannucci sono stati uccisi da un commando composto da tre persone che, dopo oltre 45 anni, non hanno ancora un nome. I due ragazzi avevano appena lasciato il centro sociale Leoncavallo di Milano per andare a cena, quando sono stati raggiunti da diversi colpi di Beretta.

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