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La procura chiede il giudizio immediato per l’uomo che ha appeso le foto intime della ex a Cinisello Balsamo

La Procura di Monza ha chiesto il giudizio immediato per il 44enne accusato di stalking, diffamazione e “revenge porn”, dopo che ha diffuso dei volantini con le foto intime dell’ex-compagna.
A cura di Matilde Peretto
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(foto di repertorio)
(foto di repertorio)

La Procura di Monza ha chiesto il giudizio immediato per lo stalker di Cinisello Balsamo che il 17 febbraio aveva tappezzato il quartiere dove vive la compagna con le sue foto intime (con annessi nome, numero di telefono, profilo Instagram e luogo di lavoro). La richiesta arriva dopo poche settimane dall'iscrizione nel registro degli indagati in seguito alla denuncia da parte della vittima. L'uomo è accusato dei reati di stalking, diffamazione e violazione della normativa sul "revenge porn". Su di lui pende il divieto di dimora nel comune di Cinisello Balsamo, dove vive la ex-compagna.

Le molestie subite dalla vittima

La sera del 17 febbraio, le strade di un quartiere di Cinisello Balsamo a Milano sono state tappezzate da fogli A4 su cui sono stampate le foto intime di una donna. Non solo, su quei volantini c'era anche il suo numero di telefono, i suoi profili social e il luogo dove lavorava. Scatta subito l'ennesima denuncia (la prima era stata fatto nel dicembre 2023) da parte della donna che si accorge di essere su tutti i muri del quartiere.

Il responsabile è l'ex compagno, un 44enne, che la vittima aveva conosciuto durante una serata dedicata a single e divorziati. Una relazione malata durata 4 mesi in cui, prima dell'episodio dei volantini, era stata molestata anche telefonicamente. In quel periodo, la donna ha rivelato di aver assunto un investigatore privato per sentirsi più sicura e perché i carabinieri le rispondevano sempre: "Signora, non ha le prove per andarlo a prendere fisicamente". La donna si è raccontata a Fanpage.it in una video intervista.

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Le indagini della Procura di Monza

Dopo la denuncia e l'iscrizione dell'uomo nel registro degli indagati, avvenuta il 19 febbraio, il 44enne viene fermato dai carabinieri con in mano ancora dei volantini con altre foto intime della donna. Da qui (era il 12 marzo), la Procura si è mossa a una velocità sorprendente.

Il 14 marzo viene trasmessa al gip (giudice per le indagini preliminari) la richiesta di misura cautelare, entro e non oltre 30 giorni dall'iscrizione nel registro degli indagati. Viene emessa il 25 marzo e 3 giorni dopo l'atto viene notificato all'interessato. Infine, lunedì 8 aprile, la richiesta di procedere con giudizio immediato, ovvero saltando la parte dell'udienza preliminare perché dagli atti di indagine la prova del reato risulta evidente. Lo stalker avrà la possibilità di ricorrere al rito alternativo.

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