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La prima Milano Fashion Week ai tempi del Covid: nessuna modella americana, russa e brasiliana

Tante le novità per la prima Settimana della moda di Milano ai tempi del Covid: sfilate in forma fisica, ma anche digitali e soprattutto nessuna modella russa, americana o brasiliana. La decisione, presa da alcune case di moda e agenzie, arriva a seguito del dilagare dei casi in Russia, Brasile e Stati Uniti. Una rivoluzione che sta influendo anche sul mercato degli ingaggi delle modelle.
A cura di Ilaria Quattrone
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(foto di repertorio)
(foto di repertorio)

Quella iniziata oggi, martedì 22 settembre, sarà per la città di Milano una Settimana della Moda diversa, particolare, ma soprattutto digital. Nonostante l'epidemia da Covid-19, il capoluogo lombardo ha infatti deciso di non rinunciare a uno degli eventi più importanti dell'anno. L'edizione 2020 della Milano Fashion Week, che interesserà la città fino al 28 settembre, vedrà più di 150 eventi. Tra questi, alcuni saranno in presenza mentre altri in forma digitale.

Milano Fashion Week, nessuna modella russa, brasiliana e americana

La svolta tecnologica però non è l'unica novità di questa settimana della moda milanese. Oltre alle disposizioni anti-Covid – previste per le sfilate e gli eventi in forma fisica – il dilagare dell'epidemia in alcuni Paesi ha rivoluzionato il modo di selezionare le modelle. Come riportato dal "Corriere della Sera", le ragazze vengono richieste direttamente alle agenzie estere (così da evitare affollamenti sui set degli studi). Tutte devono aver fatto un tampone pochissimi giorni prima l'entrata in agenzia e soprattutto la maggior parte arrivano dall'Italia o da Paesi comunitari. Il dilagare dell'epidemia in Paesi come Russia, Stati Uniti e Brasile ha infatti spinto alcune agenzie a non chiamare le modelle provenienti da questi Paesi, che sono quindi rimaste a casa. Una decisione radicale che – sempre secondo Corriere – influisce drasticamente sul mercato degli ingaggi: l'indotto che ruota attorno alle modelle infatti avrebbe subito un calo del 60-70 per cento.

Settimana della moda a Milano, 159 appuntamenti tra presenza e digitale

I numeri di questa Milano fashion week sono comunque importanti: 64 sfilate, 61 presentazioni, 12 presentazioni su appuntamento e 22 eventi. Delle 64 sfilate (23 in presenza e 41 in forma digitale) 39 sono dedicate alle collezioni femminili, quattro a quelle maschili e 19 a quelle uomo-donna. Le 61 presentazioni saranno invece 24 digitali e 37 in presenza. Tante le case di moda che hanno scelto di sfilare a Milano mostrando "il loro impegno a sostegno del sistema moda", spiega il Comune. La maison Valentino, infatti, ha deciso di sfilare a Milano con una collazione co-ed (uomo-donna). A questa si aggiunge la sfilata in forma fisica di Blumarine con la direzione creativa di Nicola Brognano, quella di Dolce&Gabbana e di Francesca Liberatore. Le collezioni di Shuting Qiu, Emilio Pucci, Elisabetta Franchi e Andrea Pompilio andranno in passerella in forma digitale. Anche il 50esimo anniversario del brand di Laura Biagiotti sarà celebrato virtualmente con un video inedito. "Nell’anno del Covid, la moda sta dimostrando, nonostante le mille difficoltà, molto cuore, grande forza ed unità", ha affermato il Presidente di Camera Nazionale della Moda Italiana Carlo Capasa.

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