La preside del liceo Bottoni di Milano riapre la scuola: domani lezione all’aperto per gli studenti
Tornano a riaprirsi le porte del liceo scientifico Piero Bottoni di Milano. Alcuni dei 760 studenti dell'istituto scolastico milanese, che dallo scorso 26 ottobre stanno svolgendo la didattica a distanza (dad) a casa, domani, mercoledì 25 novembre, varcheranno nuovamente le porte del liceo per un'iniziativa di protesta simbolica contro la sospensione delle attività didattiche in presenza. Come riportato dal quotidiano "Il Giorno", infatti, la preside ha accolto la richiesta dei ragazzi di poter svolgere una lezione all'aperto, ma tra le mura della scuola.
La dirigente scolastica Giovanna Mezzatesta, che a Fanpage.it aveva già raccontato i disagi degli ultimi esami di maturità svolti in piena emergenza Covid dopo un anno scolastico decisamente anomalo, ha spiegato che domani una quindicina di ragazzi entrerà a scuola e si sistemerà nel cortile all'interno dell'istituto, alla doverosa distanza gli uni dagli altri. Seduti sulle sedie, i ragazzi seguiranno le lezioni online ciascuno sul proprio device – chi lo smartphone, chi il tablet o il pc – davanti a tre professori che saranno fisicamente assieme a loro.
Il sit-in dei ragazzi non è la sola protesta contro la didattica a distanza che si è vista in questi giorni a Milano: la più famosa riguarda un gruppo di ragazzi che si è regolarmente ritrovato sotto Palazzo Lombardia, sede della Regione, per seguire da lì le lezioni a distanza. Negli scorsi giorni il presidente della Regione Attilio Fontana li aveva incontrati e aveva portato loro un tè caldo. Adesso che la curva del contagio sembra essersi stabilizzata e l'epidemia mostra segnali di miglioramento anche in Lombardia, si sta iniziando a parlare con insistenza di riaperture. Ma il timore degli studenti e anche di alcuni docenti e genitori è che la scuola venga messa dietro altre "esigenze", come il Natale, il commercio, la stagione sciistica. Un timore condiviso anche dalla preside del liceo Bottoni, che ha pienamente appoggiato – così come tutto il Collegio dei docenti – la protesta dei suoi studenti e al quotidiano "Il Giorno" ha affermato: "Dico una frase provocatoria: vorrei che la scuola riaprisse il giorno prima delle Sale Bingo. La mia preoccupazione è che si riapra tutto e che ci si dimentichi della scuola, sempre la prima a essere sacrificata".