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La polizia di Ibiza sicura: Elena è stata uccisa dal fidanzato, che poi si è suicidato

Ormai non ci sarebbero più dubbi tra gli inquirenti spagnoli: Elena, la studentessa 21enne italo-spagnola cresciuta a Milano, è stata uccisa dal fidanzato 26enne, Kamil, prima che questi si togliesse la vita. Questo quanto ricostruito sinora dagli investigatori iberici in merito alla tragedia consumatasi in un hotel di Ibiza dove i due alloggiavano.
A cura di Filippo M. Capra
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Proseguono senza sosta le indagini della polizia spagnola per ricostruire cosa è successo a Elena Livigni Gimenez, la ragazza di 21 anni italo-spagnola che ha perso la vita in un albergo di Ibiza insieme al fidanzato di 26 anni. Secondo gli inquirenti, ormai, non ci sarebbero più dubbi: si tratterebbe di un femminicidio-suicidio. Secondo gli agenti della polizia spagnola, infatti, il fidanzato di Elena, Kamil Archane, l'avrebbe spinta dal balcone del quarto piano dell'hotel prima di togliersi a sua volta la vita, gettandosi nel vuoto.

Gli inquirenti: Si è trattato di femminicidio-suicidio

La pista battuta dagli investigatori, l'unica sinora presa seriamente in considerazione, troverebbe poi riscontri anche nell'autopsia effettuata sui cadaveri e dai rilievi effettuati sul luogo del delitto. Gli inquirenti non hanno mai creduto alle ipotesi che conducevano alla possibilità che si trattasse di una tragica fatalità, tantomeno quella riguardante un possibile gesto volontario condiviso da entrambi. Resta da chiarire, comunque, il movente. Anche perché i conoscenti della coppia hanno parlato della loro relazione descrivendola come serena e senza crepe.

Si cerca di risalire al movente

Si erano concessi una vacanza dopo un lungo periodo di studio a Barcellona, hanno spiegato alcuni amici dei ragazzi. In più, nessun testimone avrebbe parlato di liti o discussioni, e nemmeno da Milano, dove Elena è cresciuta, arrivano voci in tal senso. Mai una chiamata per lamentare di eventuali violenze del fidanzato, nulla. Anche il profilo di Kamil, il fidanzato 26enne, non corrisponderebbe a quello di una persona violenta e pericolosa. Per questo motivo gli inquirenti non si spiegano il gesto di cui lo accusano. Forse, fa sapere il Giorno, potrebbe essersi tratto di un raptus improvviso.

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