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La polizia ammonisce il climber Dedelate, cosa rischia il ragazzo che si è arrampicato sul Duomo di Milano e all’Ariston

La polizia ha emesso un avviso orale per il climber valtellinese Dedelate, diventato virale per i suoi video che lo immortalano dopo essersi arrampicato sul Duomo di Milano, sul tetto di San Siro e dietro le quinte di Sanremo.
A cura di Alice De Luca
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Uno dei selfie scattati dal climber in cima al Duomo di Milano (foto da Instagram)
Uno dei selfie scattati dal climber in cima al Duomo di Milano (foto da Instagram)

La Polizia di Sondrio ha emesso un avviso orale per Dedelate, il climber valtellinese noto essere solito arrampicarsi illecitamente in cima ai monumenti, documentando tutto con video postati sui social. Con questo provvedimento la Questura ha diffidato il ragazzo dal continuare a commettere azioni pericolose: il rischio è la reclusione da uno a tre anni e una multa dai 1.549 ai 5.164 euro. Se il monito non venisse rispettato, l'autorità giudiziaria potrebbe anche decidere di sottoporlo a una sorveglianza speciale, con limitazioni sugli agli orari di uscita, sui luoghi e le frequentazioni.

La sua ultima azione risale alla settimana di Sanremo, quando è riuscito a sgattaiolare dietro alle quinte del festival e a salire sopra alle travi del palco dell'Ariston. Ma il ragazzo ha fatto parlare di sé anche per altri video: in uno di questi lo si vede scalare il Duomo di Milano per arrivare appena sotto la Madonnina. Durante il concerto del cantante Sfera Ebbasta, invece, Dedelate era riuscito a raggiungere il tetto di San Siro.

Il questore di Sondrio ha quindi deciso di emettere nei suoi confronti un provvedimento di avviso orale per dissuaderlo dal continuare con le sue azioni perché, come si legge in una nota dell'istituzione, "In numerose occasioni il climber ha pubblicato foto e video in cui riprende sé stesso mentre si arrampica in maniera sconsiderata su monumenti e opere d'arte di grande valore storico e culturale, come il Duomo di Milano, la cupola del Duomo di Firenze, la copertura dello Stadio San Siro, il Castello Sforzesco e la Basilica di San Gaudenzio a Novara, oltre ad altri edifici nell’hinterland milanese. Con tali atti non solo ha seriamente messo in pericolo la sua incolumità, ma ha violato anche le misure di sicurezza adottate per proteggere questi beni".

Ad aggravare la posizione del ragazzo sarebbe, secondo la Questura, la condivisione di queste attività illecite sui social: "Tuttavia – continua la nota – il pericolo maggiore delle sue azioni consiste nella pubblicazione delle stesse sui social media. La pubblicazione e la diffusione online di tali imprese e comportamenti rappresenta un incentivo all’emulazione, specialmente tra i giovani, amplificando notevolmente i rischi per l’incolumità pubblica. Si genera, infatti, il cosiddetto effetto ‘show off‘, un atteggiamento esibizionista finalizzato a ottenere attenzione e ammirazione, che può indurre altri giovani ad emulare i gesti rischiosi, fino a diventare un modello di comportamento".

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