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La più matura di tutti, Rosalba fa l’esame di Stato a 71 anni: “Una promessa a mio marito, morto di Covid”

Rosalba Festa ha deciso di sostenere l’esame di maturità a 71 anni in un istituto milanese: aveva promesso al marito, morto di Covid, che si sarebbe presa cura di sé.
A cura di Chiara Daffini
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Matura lo è. Ma anche maturanda. Rosalba Festa, signora milanese di 71 anni, in questi giorni sta sostenendo l’esame di Stato all’ips Cavalieri. Insieme a lei diciottenni e diciannovenni, ma l’emozione, la fatica e la passione sono le stesse per tutti.

Un risultato eccellente e inaspettato

“Ho studiato tantissimo – racconta Rosalba a Fanpage.it -. D’altronde alla mia età è più difficile memorizzare, ma sono soddisfatta dei risultati che sto ottenendo”. Dopo le due prove scritte Rosalba, che è mamma e zia, attende con ansia i risultati, fino alla sera di venerdì 24 giugno, quando ai candidati arrivano le valutazioni. “Ho totalizzato 22 punti, mezzo in meno rispetto alla più brava della classe con cui sto sostenendo l’esame. Sono contentissima, so che di più non potevo fare”.

Rosalba insieme al marito
Rosalba insieme al marito

La scelta di mettersi al servizio degli altri

L’indirizzo scelto è quello dei servizi socio-sanitari: “Avevo sempre fatto volontariato con mio marito, questa mi sembrava la strada più naturale per me, ho ripreso la scuola perché era l’unica cosa che avevo lasciato in sospeso in un angolino della testa, ma non riuscivo a realizzarla per i tanti impegni”. Rosalba aveva preso il diploma di terza media, poi le scuole serali in un istituto turistico, lasciate però per prendersi cura della famiglia. “Avevo tentato anni fa di riprendere – spiega Rosalba a Fanpage.it -, ma non ce l’avevo fatta, questo era probabilmente il mio momento”.

Una promessa importante

Un momento, di fatto, anche difficile. “Nell’arco di nove mesi ho perso mia sorella, mio cognato e mio marito, tutti morti di Covid. A mio marito avevo promesso che mi sarei sempre presa cura di me e riprendere a studiare è stato un modo per farlo, anche considerando che i miei figli vivono in Svizzera e quindi, da pensionata, ho parecchio tempo libero”. Un tempo Rosalba lavorava come segretaria negli uffici comunali di Milano, poi per mesi si è dedicata ai libri: “Quando ce la facevo studiavo anche dieci ore al giorno e mi svegliavo molto presto. Ho frequentato una scuola paritaria online la sera dalle 18 alle 22, non ho mai saltato una lezione”.

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Un modo per ringraziare la vita

“È stato un modo per ringraziare la vita, perché la vita mi ha tolto e mi ha dato tanto, non provo rabbia per quello che è successo, le cose accadono e bisogna farsene una ragione, imparare a elaborarle. Ho fede in Dio e nella vita e ho sempre pensato che la cultura sia importantissima, aiuta a vivere meglio. Io rispetto agli altri maturandi sono svantaggiata dalle forze fisiche ma avvantaggiata dall’esperienza: il mio è stato uno studio profondo, ho sempre cercato di fare miei i ragionamenti, capire i concetti cercando di assorbirli alla radice, anche documentandomi fuori dai libri”.

Mi hanno accolta con dolcezza

“Porterò sempre nel cuore questa esperienza, i miei compagni mi hanno accolta con dolcezza. Ragazzi più giovani dei miei pronipoti mi hanno fatta sentire una di loro, i professori sono stati di una gentilezza e di una professionalità inimmaginate. Al di là del risultato, che mi rende contentissima, quest’umanità mi ha arricchita più di tutto”.

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