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“La pista da bob per Milano-Cortina 2026 non sarà in Italia”: l’annuncio di Malagò e le alternative

Giovanni Malagò ha annunciato che la pista da bob per i giochi di Milano-Cortina 2026 non sarà in Italia. “Le gare di bob saranno all’estero”, ha dichiarato.
A cura di Sara Tirrito
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Giovanni Malago
Giovanni Malagò

Le gare di bob, slittino e skeleton per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 si giocheranno all'estero. Il presidente del Comitato olimpico nazionale italiano (Coni) Giovanni Malagò lo ha comunicato poche ore fa in una sessione del Comitato olimpico internazionale in corso a Mumbai. "La pista da bob non sarà costruita in Italia"- ha dichiarato Malagò. L'opera è stata da sempre al centro di grandi polemiche, perché dal grande impatto ambientale ed economico: per costruirla da zero sarebbero serviti 124 milioni di euro. E dopo le olimpiadi ad usarla sarebbero stati circa 35 atleti in Italia.

Niente pista da bob a Cortina

Come ha chiarito lo stesso Malagò, lo stop al progetto è arrivato dal governo, che avrebbe ottenuto su questo punto il consenso dello stesso Comitato olimpico internazionale, presieduto da Thomas Bach. Contrario il presidente di Confindustria Veneto, Enrico Carraro che in un comunicato diffuso su Bellunopress, ha detto che la decisione non era stata resa nota prima dell'annuncio a Mumbai e che le parole di Malagò "Pesano come pietre".

Costruire l'impianto in Italia avrebbe richiesto una spesa di almeno 124 milioni di euro e avrebbe richiesto tempi molto stretti per le valutazioni ambientali e la stessa realizzazione dell'opera. La consegna sarebbe dovuta avvenire entrò novembre 2025, ma le operazioni di collaudo erano già previste per novembre 2024. E le imprese italiane non sembravano in grado né di realizzare l'opera in così poco tempo né di sostenerne i costi.

Il progetto è stato abbandonato dopo che per due volte la gara d'appalto per la costruzione è andata deserta, e a meno di un mese da quando, il 21 settembre, un terzo bando era stato aperto. "La capacità di attirare imprese di costruzione che realizzano il complesso progetto non ha prodotto risultati" – ha dichiarato Malagò. "Di conseguenza, la Milano-Cortina deve individuare un'altra sede fuori dall'Italia".

Il progetto naufragato, i precedenti e le opzioni possibili adesso

In un'intervista a La Stampa, il ministro dello Sport Abodi ha dichiarato che anche la pista da bob di Cesana, costruita per le Olimpiadi invernali di Torino del 2006, sarebbe stata "troppo costosa".  I detrattori della pista da bob di Cortina hanno sempre proposto di guardare all'impianto sportivo di Innsbruck, in Austria, che già esiste. Si chiama Olympia Eiskanal e
andrebbe ristrutturata e farlo costerebbe all'incirca 15-20 milioni di euro. Gli austriaci si erano detti disponibili a concedere la struttura agli italiani per le olimpiadi, ma finora sembrava un'ipotesi remota. Si tratta di una pista usata nel 1935 per i mondiali di bob su pista naturale, nei giochi olimpici del 1964 e per quelli invernali del 1976.

Ora le alternative sembra si possano trovare soltanto all'estero. Una soluzione a cui raramente si è fatto ricorso nella storia. È successo nel 1956 quando nel corso delle Olimpiadi Melbourne le gare di equitazione si sono svolte in Svezia a causa di una legislazione che avrebbe previsto tempi troppo lunghi per la quarantena dei cavalli in Australia. Un'altra volta è successo nel 2008, quando Hong Kong, che ha un comitato olimpico separato pur essendo tornata sotto l'amministrazione cinese dal 1997, ha ospitato le gare di equitazione delle Olimpiadi di Pechino. Oltre a Innsbruck, ci sarebbero piste utilizzabili in Svizzera, Germania e Francia.

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