La pioggia allaga il parcheggio dell’Atm a Romolo, 140 auto sono da demolire: “Ora chi ci paga?”
Lo scorso 5 settembre, a causa delle forti piogge, il piano -1 del parcheggio di Romolo dell'Azienda dei trasporti milanesi, società partecipata dal Comune di Milano, si è completamente allagato. L'acqua è arrivata fino a tre metri di altezza e ora le ben 140 auto parcheggiate sono tutte da buttare. I proprietari sono disperati e si sono rivolti già rivolti a un avvocato, la cui auto era fra quelle ora da demolire, per ottenere un risarcimento.
Il parcheggio di Romolo è uno snodo cruciale per chi, magari anche a causa del proibitivo prezzo delle case a Milano, vive fuori città. A maggior ragione da quando non è più possibile entrare in Area B e, ancora peggio, in Area C senza pagare. Molte persone che lavorano nel capoluogo ma vivono in provincia arrivano infatti all'autosilo, parcheggiano l'auto e da lì proseguono con la metropolitana.
Così hanno fatto tanti di loro anche giovedì 5 settembre, tanto che il parcheggio è piuttosto pieno e ben 140 auto sono state parcheggiate al piano – 1. A causa dell'alluvione che quel giorno si è abbattuta sulla città, l'autosilo si è completamente allagato e nel piano interrato si sono accumulati circa tre metri di acqua. Ci sono voluti diversi giorni per far riemergere le vetture, che ora però sono quasi tutte da demolire.
"Mi ero appena trasferita in un appartamento fuori Milano, che non ho ancora arredato perché non ho la disponibilità per farlo. Mi trovo in questa situazione di emergenza, con mutuo, bollette e abbonamento ai mezzi da pagare. Non posso permettermi una nuova macchina: la mia, comprata nel 2022, aveva solo 9000 chilometri. Come farò? Sono sola qui", racconta a La Repubblica una donna che ha perso la sua auto.
Ora l'avvocato Pietro Sicari, che aveva anche lui l'auto in quel parcheggio, sta raccogliendo le firme degli sfortunati automobilisti per cercare di ottenere un risarcimento. "Mi hanno già chiesto assistenza più di 70 persone", spiega. Il legale ha già scritto all'amministratore delegato di Atm, all’assessora alla Mobilità del Comune di Milano e al sindaco Beppe Sala, ma per ora non ha ricevuto ancora nessuna risposta. "Mi sarei aspettato un briciolo di empatia", conclude Sicari.