La pandemia e gli effetti sui giovani: in Lombardia parte la consulenza psicologica nelle scuole
Ieri al Consiglio regionale della Lombardia, durante la seduta che discuteva dell’approvazione del bilancio, tutte le componenti politiche all’unanimità hanno votato un sub-emendamento sollecitato dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Raffaele Erba che stanzia 300mila euro, nel triennio 2021-2023, per l’avvio di un progetto pilota per l'istituzione dei Cic, i Centri di informazione e consulenza psicologica nelle scuole primarie.
La pandemia sta avendo effetti devastanti sui giovani dal punto di vista mentale
Il protrarsi della pandemia, la chiusura delle scuole, il distanziamento sociale e l’incertezza per il futuro sta avendo sui giovani effetti devastanti che solo il tempo riuscirà a quantificare. Il Covid sta attaccando i giovani non solo dal punto di vista fisico ma anche dal punto di vista mentale. Uno studio, "Young people bear the brunt of pandemic mental health issues", uscito su Public Health, condotto durante le prime sei settimane di lockdown in Gran Bretagna, ha evidenziato quanto i giovani siano più a rischio depressione rispetto agli adulti o agli anziani: l’84 per cento delle persone tra i 18 e i 24 anni ha riferito sintomi di depressione, mentre il 72 per cento di ansia. Nello studio i ricercatori ipotizzano che l’insieme di combinazioni negative, l’isolamento, le difficoltà economiche possano addirittura avere contribuito a un aumento del contagio: un forte desiderio di socialità represso e un sistema immunitario compromesso da una salute mentale meno stabile rende le persone più deboli e esposte.
L’American academy of pediatrics ha individuato nei neonati e nei bambini piccoli le manifestazioni più comuni: sonno interrotto e disturbato, difficoltà nell’alimentazione e nei casi più gravi regressione nelle capacità acquisite. Tra bambini più grandi e adolescenti è frequente il cosiddetto “ritiro erotico”, quel meccanismo di difesa che porta all’allontanamento dalla realtà per paura di vivere sofferenza, paura e ansia. Poi ci sono i casi in cui il malessere mentale si trasforma in sintomo fisico: dolori addominali e mal di testa.
Un altro studio, condotto dall’istituto pediatrico Gaslini di Genova su 6800 soggetti in tutta Italia sottolinea che nel 65 per cento di bambini di età minore di 6 anni e nel 71 per cento di quelli di età maggiore di 6 anni (fino a 18), sono insorte problematiche comportamentali e sintomi di regressione. Nei bambini e adolescenti (età 6-18) i disturbi più frequenti sono disturbi d'ansia (ad esempio la sensazione di mancanza d’aria) e i disturbi del sonno quali difficoltà di addormentamento e al risveglio per iniziare le lezioni in via telematica da casa. In particolare, in questa fascia d’età si osserva una significativa alterazione del ritmo del sonno con tendenza al "ritardo di fase" una sorta di "jet lag" domestico.
Erba (M5s): Lo psicologo scolastico può fare la differenza
"I Cic, centri di informazione e consulenza psicologia nelle scuole, sono il risultato di un lungo lavoro di interlocuzione con la Giunta regionale. – dice a Fanpage.it il consigliere regionale Raffaele Erba -. Le risorse consentiranno di avviare progetti in numerose scuole, in un momento delicatissimo per i giovani anche in relazione alla diffusione di sofferenze legate al Covid, ai lockdown forzati e alla riduzione delle socializzazione. Lo strumento dello psicologo scolastico può fare la differenza per prevenire situazioni di disagio più o meno grave. Insomma ci stiamo attrezzando perché si affronti l’emergenza oltre che nel sostegno economico anche in quello emotivo. Le nuove generazioni sono in grande difficoltà e bene ha fatto la regione a intervenire, per una volta, per tempo".