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La nuova vita di Azouz Marzouk a 18 anni dalla strage di Erba: sarà assunto come autista di autobus

Azouz Marzouk sarà assunto come autista dei bus cittadini a Lecco. È stato fondamentale l’aver partecipato al progetto di Academy di Linee Lecco che permette ai disoccupati e a chi ha avuto problemi con la giustizia di poter effettuare un corso per prendere la patente D che serve a guidare i mezzi pubblici.
A cura di Carlo Coi
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Immagine presa da video Fanpage.it
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Nei prossimi giorni, a Lecco, Azouz Marzouk – il 42enne conosciuto per aver perso durante la strage di Erba, la moglie Raffaella Castagna, il figlio di due anni e la suocera Paola Galli – secondo quanto riferito dai media locali, sarà assunto dalla società Academy di Linee Lecco come autista di autobus.

L'assunzione come autista degli autobus cittadini

L'assunzione avverrà al termine di un periodo di formazione che l'azienda garantisce ai disoccupati o alle persone che hanno scontato i loro debiti con la giustizia, durante il quale gli interessati dovranno svolgere un corso utile ad acquisire la patente D che serve per poter guidare i mezzi del servizio pubblico locale.

Azouz Marzouk potrà ricominciare una nuova vita lavorativa che gli consentirà di garantire stabilità economica alla sua famiglia. Infatti, il 42enne è sposato con una donna di Lecco ed è anche padre di tre bambine.

La recente condanna per diffamazione nei confronti dei fratelli dell'ex moglie

Marzouk è conosciuto per aver perso durante la strage di Erba, la moglie Raffaella Castagna, il figlio di due anni e la suocera Paola Galli, tre delle quattro vittime che furono assassinate l'11 dicembre 2006 in provincia di Como. I coniugi Rosa Bazzi e Olindo Romano sono stati condannati in via definitiva come esecutori della strage.

Tuttavia, negli ultimi 5 anni, Marzouk ha sposato la tesi innocentista smentendo la colpevolezza della coppia. Il 42enne ha ribadito più volte come secondo il suo pensiero, a uccidere le vittime siano stati i fratelli della moglie, Pietro e Beppe Castagna. Queste accuse gli sono costate, nel marzo scorso, una condanna per diffamazione in Corte d'Appello a Brescia.

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