La nuova pista ciclabile in corso Monforte a Milano confonde automobilisti e ciclisti: “Sembra Tetris”
Da qualche giorno a Milano, lungo corso Monforte, sono apparse nuove piste ciclabili e segnaletiche orizzontali dedicate. I lavori sono iniziati il 25 settembre, ma non hanno fatto in tempo a finire che hanno già sollevato diverse perplessità. Infatti, se i ciclisti possono dirsi contenti per la corsia ora interamente dedicata a loro, non possono affermare altrettanto per quanto riguarda la chiarezza delle indicazioni.
L'attraversamento ciclabile all'incrocio di corso Monforte e via Donizzetti
Il caso più eclatante è rappresentato dall'incrocio formato da corso Monforte, la strada che collega piazza San Babila a Tricolore, e via San Damiano. Diversi utenti su Facebook lo hanno paragonato al Gioco dell'oca, altri ancora a Tetris. E c'è chi spera si tratti di un gioco a premi.
A far storcere il naso non è tanto l'affollamento di tratteggi, strisce pedonali, corsie rosse, segnali di stop e precedenza, quanto l'attraversamento indicato per i ciclisti. Per chi arriva da corso Monforte, infatti, viene indicato di dover svoltare a sinistra per poter proseguire lungo la stessa via. In pratica, bisogna cambiare lato della strada per non finire contromano.
"Sono semplici segnali stradali"
Visto tutto insieme, il panorama ricorda le celebri scale impossibili, o infinte, dell'artista olandese Maurits Cornelis Escher, anche se per quanto complicato possa sembrare queste corsie una destinazione ce l'hanno. Molti, soprattutto sul web, sostengono che questi tratti siano tutto fuorché intuitivi, rischiando così di provocare un senso di smarrimento sia agli automobilisti, che non sanno più dove guardare per prestare attenzione, sia per i ciclisti più impegnati a guardare i segni sull'asfalto che tenere alto lo sguardo.
Lorenzo Pacini, assessore al Verde, Casa, Scuola e Politiche Giovanili di Municipio 1, ha cercato di spegnere le polemiche. "Sono semplicemente segnali stradali scritti per terra", ha affermato, "non siamo abituati a vederli, ma si tratta di normale segnaletica per le biciclette". Inoltre, sostiene, il fatto che "fino a ora non si vedevano, non vuol dire che siano sbagliati o fatti male".