La ‘ndrangheta nei campi da padel di Milano, condannato l’imprenditore Marco Molluso
È stato condannato in primo grado a 2 anni e 8 mesi Marco Molluso, il nipote del presunto boss della ‘ndrangheta Giosofatto Molluso accusato di false fatture e autoriciclaggio. Stando a quanto ricostruito dalle indagini della Direzione investigativa antimafia di Milano e della pm della Dda Silvia Bonardi, l'imprenditore 41enne avrebbe usato nel 2021 parte del ricavato "proveniente" da una frode fiscale da 1,5 milioni di euro per finanziare la costruzione di otto campi da padel dal valore di circa 700mila euro. Questi sono stati ora dissequestrati dalla gup di Milano Tiziana Gueli e riaffidati al Comune.
I campi da padel finiti al centro dell'inchiesta dell'antimafia erano stati costruiti all'interno del Centro sportivo comunale Sant'Ambrogio di Milano, il quale era stato affidato in concessione alla società Palauno Asd. Stando a quanto riportato nell'ordinanza della gip Anna Calabi, che aveva disposto per Molluso la misura cautelare degli arresti domiciliari nel dicembre 2022, l'imprenditore agiva insieme ai figli del presunto boss della locale di Corsico (arrestato nel blitz del 2010) da "amministratore e rappresentante legale della Mc Immobiliare".
In questa veste, nel 2021 avrebbe impiegato almeno "177.706" euro, "provenienti" da una frode fiscale da 1,5 milioni, per finanziare la costruzione dei campi da padel. Alla base, sostiene l'accusa, ci sarebbe un finto "contratto di prestazione d'opera" tra la Palauno "e la Mc Immobiliare, tale da dare giustificazione documentale" ai lavori per i campi.
La gup di Milano, Tiziana Gueli, ha deciso dunque di condannare con rito abbreviato Molluso a 2 anni e 8 mesi, ritenendolo colpevole di false fatture e autoriciclaggio. Gli otto campi da padel che erano stati posti sotto sequestro a dicembre del 2022, ora torneranno a disposizione del Comune. L'avvocato difensore dell'imprenditore 41enne, Matteo Picotti, ha già annunciato che presenterà ricorso in Appello contro la condanna.