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Omicidio Diana Pifferi, cosa si sono detti nell’ultima telefonata Alessia e il compagno

Alessia Pifferi una volta tornata a casa ha trovato la figlia di 18 mesi morta e ha chiamato il compagno: ecco quelli che si sono detti nella loro ultima chiamata.
A cura di Giorgia Venturini
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Davanti ai giudici della Corte D'assise ha testimoniato anche il compagno di Alessia Pifferi, la donna in carcere con l'accusa di aver abbandonato per sei giorno in casa da sola la figlia Diana di 18 mesi facendola morire di stenti. L'imputata, a processo per omicidio volontario pluriaggravato, il 14 luglio del 2022 era uscita di casa per andare dal compagno a Leffe in provincia di Bergamo. Con lui era rimasta per sei giorni: quando è tornata a casa la piccola era già morta.

La testimonianza del compagno di Alessia Pifferi

"Mi aveva detto che Diana era con la sorella al mare – specifica davanti ai giudici il compagno di Alessia Pifferi -. Mi diceva che era con la bambina tutto il giorno e che aveva bisogno di staccarsi". L'uomo ha poi precisato che in quei giorni la donna era serena e non ha mai chiesto di passare a casa sua. Il 20 luglio Alessia Pifferi lascia la casa del compagno per ritornare nel suo appartamento a Milano: "Ci eravamo sentiti durante la strada per capire come andava il viaggio. Poi successivamente mi ha chiamato, pensavo che fosse la solita chiamata per dirmi che era a casa". La chiamata purtroppo questa volta era diversa: "In maniera molto confusa mi ha detto che Diana era morta". E ancora: "Mi ha detto che aveva trovato la porta socchiusa e che la baby sitter non c'era. E che non era vero che Diana era al mare con la sorella". Quella è stata l'ultima chiamata tra il compagno e Alessia Pifferi.

L'uomo durante la sua testimonianza ha raccontato anche come è avvenuto il parto: "Diana è nata a casa mia. In quel momento Alessia Pifferi era da sola, mi ha avvisato poi. Abbiamo così messo la bambina in sicurezza e avvisato il 118. I sanitari sono intervenuti a l'hanno portata in ospedale". La madre e la bambina stavano bene. AlessiaPifferi non sapeva chi era il padre della piccola: viveva da sola con la bimba.

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Cosa ha detto Alessia Pifferi sulla relazione con il compagno

Nell'ultima udienza del 19 settembre invece davanti ai giudici si è presentata l'imputata Alessia Pifferi. Davanti ai giudici ha spiegato anche il rapporto con il compagno e quei giorni lontana da Diana: "Volevo tornare dalla bambina, ma avevo paura della reazione del mio compagno. Lui diceva che non era il mio tassista".

Ha poi raccontato di essere spaventata dalle possibili reazioni del compagno: "Avevo paura di parlare con lui, era parecchio aggressivo nel verbale". Infine ha parlato del rapporto tra l'uomo e la piccola: "Era lui a dirmi che potevo lasciare da sola la bambina mentre andavamo a fare la spesa, l’ho capito dopo aver parlato con le psicologhe".

La donna ha poi precisato che per tre volte ha accettato sesso a pagamento con l'unico obiettivo di recuperare i soldi per regalare al compagno un giro in limousine: così la Pifferi sperava in una proposta di matrimonio. Il compagno di Alessia Pifferi non è mai stato indagato e non è mai stata riconosciuta alcun tipo di responsabilità nei suoi confronti.

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