La moglie gli spegne la tv e lui la uccide a coltellate: arriva una condanna all’ergastolo
Bouchaib Sidki, il 61enne che il 30 novembre del 2022 uccise a coltellate la moglie Wafaa Chrakoua di 51 anni, è stato condannato all'ergastolo. I giudici della Corte d'Assise di Milano lo hanno ritenuto colpevole di omicidio volontario aggravato.
La tragedia è avvenuta nella loro casa di via Lope de Vega a Milano: quella mattina di novembre l'uomo ha impugnato il coltello per "rabbia" perché la moglie gli aveva detto che stava sempre in casa a guardare la tv, invece che andare a lavorare. Dopo che la donna gli ha spento la tv l'imputato si era improvvisamente alzato e ha colpito la moglie più volte, poi ha chiamato lui stesso il 112 e ha subito confessato alla polizia: "Ho ucciso mia moglie". Dopo aver fatto la chiamata era uscito di casa e aveva vagato per qualche minuto per le vie del quartiere fino a quando non ha incrociato una pattuglia dei carabinieri che si è subito fermata. Anche a loro il 61enne aveva confessato l'omicidio.
Agli inquirenti aveva raccontato cosa aveva fatto quella mattina subito dopo che la donna gli aveva spento la tv: "Mia moglie ha continuato a urlarmi contro nei minuti successivi dicendomi che avrei dovuto lasciare la casa a lei e ai nostri figli. Poi quando è andata in camera da letto, io sono andato in cucina e ho impugnato il coltello che di solito usiamo per la carne. L'ho trovato che era sul tavolo vicino al forno". Poi l'omicidio: "Non mi ricordo quanti colpi le ho dato, posso dire però che mi sono accorto che a un certo punto era morta in quanto non urlava più". Ora per Bouchaib Sidki è arrivata una sentenza di primo grado all'ergastolo. Resta ora da capire se la difesa procederà con il ricordo in Appello.