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La moglie di Fabio Limido, morto per proteggere la figlia dall’ex marito: “Manfrinati voleva uccidere anche il figlio”

“Mia figlia è fuggita il 2 luglio 2022 perché l’ex marito l’avrebbe uccisa, lo diceva sempre a tutti. Abbiamo assoldato una guardia del corpo e le abbiamo comprato una parrucca”, ha raccontato la donna. “Ha messo in salvo sé stessa e il suo bambino”
A cura di Francesca Del Boca
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"Voleva uccidere l'ex moglie e suo figlio, per poi suicidarsi. E nessuno ha fatto niente", è lo sfogo della madre della donna che nella mattinata di lunedì 6 maggio è stata aggredita dall'ex marito Marco Manfrinati in via Ciro Menotti a Varese: Fabio Limido, il padre della donna, è morto dopo aver cercato di difendere la figlia dalle coltellate, facendole da scudo con il suo corpo. "Mio marito ha dedicato tutta la sua vita alla sua famiglia, è morto in un modo che rappresenta la dedizione che ha avuto per la moglie e le figlie. A mia figlia dirò che il padre è morto guadagnandosi il paradiso per salvarle la vita".

La donna, quella mattina del 6 maggio, è immediatamente accorsa sul luogo della violentissima aggressione. "Dopo l'omicidio lui rideva, diceva: come sta tuo marito adesso? Volete togliermi il bambino? Ecco cosa è successo", ha raccontato Marta Criscuolo in diretta a Pomeriggio Cinque. "Continuava a chiamarmi tr*** e put**** con fare sprezzante e disgustoso. Le persone presenti sono rimaste esterrefatte della scene a cui hanno assistito. Anche quando è salito sull'auto delle forze dell'ordine continuava a ridere".

Solo l'apice di due anni di continue persecuzioni e maltrattamenti. "Mia figlia è fuggita il 2 luglio 2022 perché l'avrebbe uccisa, lui lo diceva sempre a tutti. Abbiamo assoldato una guardia del corpo e le abbiamo comprato una parrucca bionda. Avevo organizzato tutto per metterla in salvo, lei e il bambino. Marco ha tagliato le gomme dell'auto di mia figlia otto volte". E ancora ha spaccato il vetro della macchina della donna, il cancello di casa.

La donna ha poi proseguito. "A marzo scorso voleva uccidermi, me la sono scampata. Negli ultimi anni abbiamo vissuto con spray al peperoncino, non uscivamo dall'auto prima che il cancello si chiudesse. Ma per mio figlia avrei fatto questa vita per dieci anni". Nella mattinata di lunedì, però, finisce tutto nel più tragico dei modi. Il marito, geologo di 71 anni, muore per aver fatto da scudo alla figlia, mentre l'ex marito la tempestava di pugni in volto e coltellate davanti agli occhi increduli dei passanti.

"Il pubblico ministero aveva chiesto l’arresto, che è stato negato. Al posto della misura di custodia cautelare in carcere è stato applicato il divieto di avvicinamento, che in casi come questi non serve assolutamente a nulla". Una perizia psichiatrica di parte dichiarerà Manfredini "non pericoloso". "E proprio il giorno dopo l'esito ha minacciato di morte mia figlia con un martello. Lo dicevamo a tutti che sarebbe successo: non siamo stati protetti abbastanza".

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