La moglie del comandante di Asso abbraccia quella del brigadiere che lo ha ucciso: “Entrambe vittime”
Un lungo abbraccio che ha commosso tutta Asso. Un abbraccio tra due donne, entrambe vittime della tragedia che ha sconvolto il piccolo paese della provincia di Como. Una è la moglie del luogotenente dei carabinieri Doriano Furceri, vittima dell'omicidio avvenuto tra giovedì e venerdì in caserma, e l'altra la moglie del brigadiere dei carabinieri Antonio Milia, colui che ha sparato tre colpi di pistola contro il suo comandante.
L'abbraccio al termine della fiaccolata di solidarietà
L'abbraccio tra le due donne è avvenuto durante la fiaccolata di solidarietà in paese. Le due famiglie si conoscevano bene: vivevano entrambi negli appartamenti sopra la caserma e sembravano andare d'accordo. Anche i figli, sei tra ragazze e ragazzi, che spesso giocavano anche insieme.
Una quotidianità vissuta porta a porta e che anche la sera della fiaccolata li ha visti vicini. Tante le strette di mano e gli abbracci, fino a quello più commuovente tra le due donne ripreso dalle telecamere di Asso Tv. L'Arma ha mostrato fin da subito alle due famiglie solidarietà sottolineando che "entrambe le famiglie sono vittime".
L'autopsia e i funerali
In tanto in questi giorni si procederà con tutti gli accertamenti del caso sull'omicidio. Domani 31 ottobre verrà conferito l'incarico per l'esame autoptico che si terrà nelle sale di medicina legale a Como.
Bisognerà quindi attendere ancora qualche giorno prima che venga fissata la data dei funerali che si svolgeranno molto probabilmente ad Asso.
Da chiarire ancora il movente
Resta ancora da scoprire del dettaglio il movente dell'accaduto. Certo al momento è che Milia lo scorso gennaio aveva sparato un colpo sul pavimento con la propria pistola di ordinanza. Nei dieci giorni successivi era stato ricoverato in Psichiatria a Como.
Qualche mese dopo era tornato al lavoro e aveva riavuto la sua pistola di ordinanza: l'ha rivolta verso il suo comandante e ha sparato tre colpi, uccidendolo.
I colleghi spiegano che tra i due non c'è stato neanche un litigio nei giorni precedenti, così come lo stesso giorno dell'omicidio. Tra vittima e assassino non ci sarebbe stato uno scambio di parole. Dopo gli spari Milia è uscito è ha gridato: "L'ho ammazzato".