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La minorenne violentata a Milano conosceva i suoi aggressori, la gip: “Non hanno freni inibitori”

La ragazzina violentata negli spogliatoi abbandonati di Bonola (Milano) conosceva i suoi aggressori. Quel giorno di settembre pensava volessero solo parlare, ma l’hanno picchiata e pi hanno abusato di lei. Tra di loro, c’erano anche due minorenni.
A cura di Enrico Spaccini
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Una ragazzina minorenne è stata violentata nel settembre dell'anno scorso negli spogliatoi abbandonati dell'Accademia San Leonardo nel quartiere Bonola di Milano. Come ha raccontato lei stessa all'educatrice della comunità per minori del Pavese dalla quale era fuggita, conosceva i cinque che l'hanno prima picchiata con spranghe e bastoni e che poi hanno abusato di lei. Li aveva incontrati a Riccione, durante la sua fuga, e con loro era venuta a Milano. Per questo motivo, è riuscita a fornire descrizioni dettagliate che hanno permesso alla Procura di indagare cinque persone.

Chi sono gli indagati per lo stupro di gruppo a Milano

Uno di loro, Ashraf Mohamed, è stato arrestato a Rimini in questi giorni. Il 21enne, egiziano come gli altri membri del gruppo, era stato fermato per un controllo, ma una volta inserito il suo nome negli archivi è emersa l'indagine della Mobile di Milano.

Un 22enne, per il quale il gip ha emesso l'ordinanza di custodia cautelare in carcere, risulta essere stato espulso mesi fa, così come un terzo maggiorenne allontanato dall'Italia perché sprovvisto di permesso di soggiorno. Con loro, c'erano anche due ragazzi che all'epoca erano minori e che ora risultano indagati dalla Procura minorile.

Dove si è consumata la violenza di gruppo

La ragazzina ha un passato familiare difficile. Nata e cresciuta in Lombardia, era stata allontanata dalla famiglia e affidata a una comunità. Da lì è poi fuggita e a Riccione ha conosciuto questo gruppo di ragazzi. Con loro si era trasferita a Milano e dormivano nei vecchi spogliatoi abbandonati a Bonola.

Di quei ragazzi si fidava, soprattutto dei due minorenni. Una sera di settembre dell'anno scorso, però, sono entrati improvvisamente nella stanza dove dormiva. Pensava volessero solo parlare, invece l'hanno picchiata e violentata. La ragazzina è riuscita a parlarne solo con un'educatrice della comunità che la seguiva, la stessa che poi ha segnalato a novembre l'episodio al dipartimento Tutela della famiglia, dei minori e di altri soggetti deboli della Procura di Milano.

La gip Patrizia Nobile, nel provvedimento di custodia cautelare a carico di due dei tre maggiorenni indagati, sostiene che questi "non abbiano freni inibitori e che le condotte in esame rispondano a istinti irrefrenabili che i medesimi assecondano". Questo, secondo la giudice, sarebbe provato dalle condizioni di vita del gruppo e sostiene che abbiano agito "in assoluto spregio della mancanza di consenso della persona offesa".

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