“La mia casa venduta a un fondo, ho tre figli e non so dove andare”, emergenza abitativa a Milano

La porta del civico 101 di via Tertulliano, periferia est di Milano, è tenuta aperta da uno scatolone ricolmo di vestiti. Più in là, poco prima della rampa di scale che conduce al giardino, sono impilate altre scatole una sopra l'altra, con in cima due paia di scarpe.
Un signore fa avanti e indietro dall'ascensore: "Oggi se ne deve andare – ci spiegano gli altri inquilini del palazzo – perché lui la ‘sua' casa non è riuscito a comprarsela".
La casa dell'uomo con gli scatoloni è una delle cinquecento tra via Tertulliano e via Sulmona, un complesso abitativo che nel 2022 è stato venduto da Enpam, l'ente di previdenza che ne era proprietario e li affittava a canone moderato, al fondo Apollo Global Management, una società di private equity che ha dato in gestione gli immobili a InvestiRE Sgr per rimetterli sul mercato libero.
Evelyn Cordero, "Dove vado con tre bambini?"

"Ci hanno dato lo sfratto – racconta Evelyn Cordero, che vive in via Tertulliano insieme al marito e ai loro tre bambini -, un tempo abitavamo qui con i miei suoceri, che però sono riusciti ad andare in un altro appartamento solo per loro due. In quattro invece è difficile trovare qualcosa a un prezzo che possiamo permetterci".
"Oggi dovevamo essere sfattati – continua Cordero -, ma ci hanno dato il rinvio di un mese. Visto che non siamo rientrati nelle graduatorie per l'edilizia pubblica stiamo cercando un'altra soluzione fuori Milano, anche se mi spiace perché qui i bambini hanno la scuola".
"Sono in ansia – dice ancora -, non riesco a dormire la notte perché penso che non so dove portare i miei bambini, di certo non posso farli abitare sotto un ponte, che cosa faccio?".
Tutelati, temporaneamente
Come Evelyn Cordero e la sua famiglia, oltre un centinaio di inquilini del complesso, tra cui molti anziani che lì hanno sempre vissuto in affitto, temono di perdere la casa.
Con un accordo sindacale si è cercato quanto meno di tamponare la situazione: "Un vantaggio dell'accordo – spiega a Fanpage.it Gianni Belli, presidente di Unione Inquilini – è stato il rinnovo dei contratti di affitto per 4-5 anni per chi aveva più di 70 anni e fino a 35.000 euro di Isee".
"Chi ne aveva la possibilità – continua Belli – ha comprato l'abitazione in cui viveva in affitto con uno sconto del 30%, altrimenti si poteva chiedere l'usufrutto, ma in molti non sono riusciti a rientrare in nessuna di queste opzioni e anche chi ha avuto il rinnovo sa che è valido solo per un tempo limitato, sono per lo più anziani arrivati in queste case quando erano appena spostati e che adesso non potrebbero pagare un affitto sul libero mercato né acquistare chiedendo un mutuo".

Uno di loro è Massimo Antonini, pensionato che abita in via Tertulliano con la moglie e il figlio: "Vivo in questo stabile dal 1995 – racconta a Fanpage.it – ho avuto un rinnovo del contratto d’affitto perché rientravo nelle fasce di tutela, ma il problema si ripresenterà fra tre anni e di sicuro un affitto nel libero mercato non me lo posso permettere, ma anche ottenere una casa in edilizia popolare non è facile".
"Certamente il futuro non è roseo – continua Antonini -, molti di noi hanno già avuto la visita a casa di acquirenti interessati all'appartamento, addirittura alcune case sono già state vendute".
"Ovviamente – precisa – questo era l'accordo, quindi non possiamo contestare nulla, solo ci chiediamo dove andremo e soprattutto dov'è il Comune di Milano, che ci aveva promesso di prendersi carico della nostra situazione affinché potessimo stare tranquilli anche dopo il periodo di tutela. Risposte dalle istituzioni per ora non ne abbiamo avute".