La metropolitana M4 blu aprirà ufficialmente a dicembre 2024: costi extra per 140 milioni
Ormai è ufficiale: l'intera tratta della metropolitana blu M4 di Milano sarà ufficialmente operativa nel dicembre del 2024. Ancora un po' di pazienza, insomma, per vedere ultimata la linea che collega l'aeroporto di Linate a est con il quartiere di Lorenteggio a sud-ovest, e che dallo scorso luglio ha inaugurato le prime 8 fermate fino a San Babila.
Nel frattempo, durante l'ultima commissione convocata per fare il punto su spese e cronoprogramma, i dirigenti di Palazzo Marino hanno reso pubblici i costi extra che per il momento hanno interessato l'opera: si tratta di un'aggiunta di ben 140 milioni di euro (su un costo totale che si aggira intorno ai 2,2 miliardi) dovuta a rincari di materie prime (tra tutte acciaio, rame e calcestruzzo) ed energia, ritardi per il Covid (di 14 mesi) e operazioni straordinarie.
Qualche esempio? L'acquisto dei dispositivi di sicurezza anti-Covid e l'allestimento di container speciali per 10 milioni di euro, o l'operazione per il congelamento dell’acqua di falda in alcune gallerie secondarie nei cantieri del centro, e specialmente nella zona di via Santa Sofia, per bloccare le infiltrazioni durante gli scavi. E proprio la gestione di quell'area avrebbe causato il rallentamento dell'apertura totale della tratta: le fermate De Amicis e Sforza-Policlinico non saranno pronte infatti prima di dicembre 2024. Tutte le altre, invece, saranno portate a termine entro settembre del prossimo anno (con l’unica eccezione di Bolivar che sarà pronta già a febbraio 2024).
Intanto il Comune si dice soddisfatto dell'andamento dei lavori – che hanno messo in conto sì spese extra, ma tutto sommato "contenute" (al contrario di altre opere come l'arena Santa Giulia, la cui apertura è prevista in occasione delle prossime Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026). Senza contare che dei 140 milioni di euro in più, circa 75 dovrebbero essere stanziati direttamente dal governo: la metà di questa cifra complessiva è stata prevista nella finanziaria del 2023 dal ministero dei Trasporti guidato da Matteo Salvini, che ha inserito un comma per riconoscere l’aumento del costo dei materiali e dell’energia.