La mantide di Parabiago potrebbe aver ucciso anche due ex, uno dei complici: “Mi soggiogava con la magia nera”
Dopo l'arresto del sesto complice, il meccanico che avrebbe manomesso l'auto per investire Fabio Ravasio, continuano le indagini su Adilma Pereira Carneiro, la 49enne che ha organizzato l'omicidio del compagno per intascare l'eredità. I carabinieri della compagnia di Legnano stanno interrogando i sei uomini che l'hanno aiutata a mettere in atto il progetto criminale. E uno di loro ha raccontato: "Mi tiene soggiogato con i suoi riti di magia nera". Poi spuntano sospetti anche sulla morte dei due precedenti mariti.
La testimonianza del complice
In questi giorni i carabinieri che indagano sull'omicidio di Fabio Ravasio stanno interrogando i complici di Adilma Pereira Carneiro. Le rivelazioni più interessanti, secondo quanto riporta il Corriere della sera, sono quelle di Massimo Ferretti, barista di 47 anni e amante della mantide di Parabiago. L'uomo, che ha ammesso la sua partecipazione al delitto, ha dichiarato: "Mi vergogno a dirlo, ma ho partecipato alle riunioni per ucciderlo perché amo Adilma. Lei mi tiene soggiogato con i suoi riti di magia nera".
Secondo Ferretti, infatti, Carneiro, che ora si rifiuta di rispondere al giudice, sarebbe un'esperta di "magia nera", soprattutto grazie a un legame molto stretto con un santone che vive in Brasile, e che praticasse strani riti. Ipotesi che sembrerebbe trovare una conferma dalla perquisizione che i militari hanno effettuato nell'appartamento della donna: nel suo congelatore hanno trovato parti di animali, compresi cuori e cervelli. Il sospetto quindi è che la donna fosse una "sacerdotessa" della religione afrobrasiliana "candomblé".
La strana morte di due ex
Intanto gli inquirenti stanno scavalcando nel passato della mantide e hanno maturato alcuni dubbi sulla morte di due suoi ex. Già un suo precedente merito è infatti stato ucciso in Brasile in circostante non ancora chiarire: i carabinieri proveranno ad appurare con le autorità brasiliane se c'è la possibilità di fare un'ulteriore indagine. Il secondo, invece, era un uomo di 48 anni di Sedriano, in provincia di Milano. Ufficialmente è deceduto per un infarto.
Tuttavia gli inquirenti hanno qualche dubbio anche su questo secondo decesso, soprattutto perché l'uomo morendo le ha lasciato in eredità una casa in Puglia. E nel caso dell'omicidio di Ravasio il movente era proprio quello di intascare la sua eredità, costituita soprattutto di immobili.