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“La mamma si è vaccinata contro il Covid, è radioattiva”: padre no vax perde la responsabilità genitoriale

Il divieto di curarsi e di avvicinarsi alla madre perché “radioattiva” dopo essersi vaccinata contro il Covid per i figli di 10 e 13 anni. Per questo, un padre no vax del Bergamasco ha perso la responsabilità genitoriale.
A cura di Giulia Ghirardi
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Il divieto di avvicinarsi alla madre perché "radioattiva" dopo essersi vaccinata contro il Covid. Questo è l'obbligo a cui un padre no vax avrebbe sottoposto i figli, all'epoca di 10 e 13 anni, al quale oggi è stata tolta la responsabilità genitoriale.

Secondo le testimonianze disponibili, un uomo di 49 anni, residente in un paese in provincia di Bergamo, era a processo per maltrattamenti verso i figli. Nell'ultima udienza sarebbe stato assolto per non sussistenza dei fatti. Nonostante questo, l'uomo avrebbe, però, perso la responsabilità genitoriale e ottenuto un divieto di avvicinamento ai propri figli. Questo perché il 49enne, no vax, avrebbe indotto i bambini a non curarsi con farmaci e antibiotici bensì con "acqua asea".

In più, avrebbe messo i figli contro l'ex moglie, dalla quale si era separato nel 2017, imponendo loro di non avvicinarsi alla madre almeno per 40 giorni dopo che quest'ultima si era vaccinata contro il Covid perché "radioattiva". Tra le altre cose, come riporta l'edizione di Bergamo del Corriere della Sera, avrebbe anche detto ai ragazzi di "rovesciarle a letto secchi d'acqua" o di "distribuire in paese volantini in cui chiedevano aiuto per sedicenti maltrattamenti della madre". Ad aggravare la situazione in fatto che l'uomo si sarebbe opposto al fatto che i figli andassero a scuola perché, al tempo, vigeva l'obbligo di indossare la mascherina. A causa delle assenze i bambini avrebbero così perso un anno scolastico.

L'uomo, al quale era stata riconosciuta la parziale incapacità di intendere e volere, era stato prosciolto dal Gup nel 2022 per non sussistenza del fatto. Il pm aveva, però, fatto ricorso e la sua richiesta era stata accolta. Ieri, mercoledì 5 marzo, è arrivata, infine, la sentenza in Corte d'assise che ha deciso di togliere la responsabilità genitoriale al padre dei ragazzi, affidati ora alla madre.

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