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La mamma di un bimbo ustionato all’asilo di Osio Sopra: “Mio figlio ancora non può vedere il sole”

Il 30 maggio 2022 alcuni bambini rimasero ustionati in una scuola dell’infanzia della Bergamasca mentre gli adulti stavano cuocendo marshmellow da dare ai piccoli. A un anno di distanza la mamma di Alessandro, uno dei due più gravi tra i bambini coinvolti nell’incidente, parla ai microfoni di Fanpage.it.
A cura di Chiara Daffini
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Elisa e Alessandro sono i due bimbi più gravi tra quelli rimasti ustionati nell'incidente all'asilo di Osio Sopra (Bergamo)
Elisa e Alessandro sono i due bimbi più gravi tra quelli rimasti ustionati nell'incidente all'asilo di Osio Sopra (Bergamo)

È trascorso ormai un anno dal tragico incidente in cui, il 30 maggio 2022, nella scuola dell'infanzia di Osio Sopra (Bergamo) rimasero ustionati alcuni bambini mentre in classe venivano cucinati marshmellow per un'attività didattica. Alessandro, insieme a Elisa (uscita dall'ospedale dopo 10 mesi), è stato uno dei feriti più gravi. La sua mamma, Sabrina Ciulla, racconta ai microfoni di Fanpage.it come è cambiata da allora la vita della loro famiglia.

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Che cosa si ricorda di quel giorno?

"Erano circa le 10:40, 10:45, stavo lavorando in smart working, ero a casa, quando mi è arrivata la telefonata di una delle maestre di Alessandro, che mi ha comunicata che all'asilo c'era stato un incidente in cui mio figlio era stato coinvolto, si era ustionato".

Quale fu la dinamica dell'incidente?

"Stavano facendo un'attività di orienteering, al termine della quale gli adulti presenti avevano deciso di cuocere dei marshmallow per darli ai bambini. È stato versato del liquido infiammabile varie volte, che poi ha generato una fiamma che, con una folata di vento, ha investito i bimbi".

Che cosa fece dopo quella telefonata?

"Ho chiamato subito mio marito, perché non ero in grado di guidare. Siamo andati a scuola e lì abbiamo trovato una scena da film, erano presenti già le ambulanze e le forze dell'ordine. Ho trovato Alessandro seduto su una seggiola in mutande. Un'immagine raccapricciante, perché aveva tutta la pelle che gli penzolava.

Lui era disperato, mi chiamava. Lì per lì mi sono sentii male e non riuscii ad avvicinarmi subito a lui, però sentivo che continuava a chiamarmi, per cui mi feci forza e andai da lui. Aveva parecchie ustioni alle gambe, alle mani, al volto e alle braccia.

Poi ci hanno fatti salire su un'ambulanza e ci hanno portato in un prato poco distante dalla scuola, dove c'era un elicottero che ci aspettava. Dopo aver sedato Alessandro, lo hanno trasportato in elisoccorso all'ospedale Niguarda di Milano".

Sabrina Ciulla, mamma di Alessandro
Sabrina Ciulla, mamma di Alessandro

Lì che cosa accadde?

"È stato portato in terapia intensiva, era in prognosi riservata perché era molto grave. Il primario ci ha comunicato che le 48-72 ore successive sarebbero state molto pericolose per lui. Per fortuna, dopo alcune operazioni chirurgiche, Alessandro è stato spostato dalla terapia intensiva al Centro grandi ustionati, e anche lì ha subito vari interventi.

È stato un periodo terribile, anche a livello psicologico, perché Alessandro era sotto morfina costantemente per evitare che soffrisse troppo per i dolori delle ustioni. E la morfina, ovviamente, aveva degli effetti collaterali, incubi e altro… Noi poi, essendo sicialiani, non avevamo i parenti vicini".

Com'è cambiata la vostra vita da quel giorno?

"È cambiata totalmente, perché Alessandro ha cominciato solo a febbraio 2023 a frequentare l'asilo per poche ore al giorno. Oltre al fatto che le notti sono sempre molto inquiete, è difficile dormire perché lui soffre di pruriti e ultimamente sta anche avendo gli incubi.

È cambiata la routine, perché dobbiamo adottare una serie di precauzioni per lui. Deve mettere il silicone per ridurre lo spessore delle cicatrici, poi ha le guaine elastocompressive che porta 24 ore al giorno, non può stare al sole, non può andare al mare, non può stare fuori nelle ore più calde e tante altre cose…".

Come sta oggi Alessandro?

"Oggi Alessandro fisicamente sta molto meglio rispetto a prima. Psicologicamente però è abbastanza provato. L'aspetto più difficile per lui è accettare il fatto di non poter stare al sole e fare tante cose che tutti i bambini di cinque anni fanno. Poi ha anche dei rifiuti, dal punto di vista psicologico, a determinate cose.

E lei come sta?

Sono amareggiata, perché non è una cosa normale portare il figlio a scuola e ritrovarselo completamente cambiato.

È importante non dimenticare quello che è successo per evitare che accada ad altri. Vorrei che arrivasse questo messaggio: non bisogna organizzare determinate cose all'interno della scuola, soprattutto in presenza di bambini.

E poi vorrei che mio figlio da tutta questa storia uscisse più forte, che lui si sentisse come in un abbraccio collettivo, vorrei che avesse tanto affetto attorno.

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