La mamma di Sergio Ruocco: “Dopo l’omicidio di Sharon Verzeni mio figlio non rispondeva, poi ho saputo”
Per scoprire l'assassino di Sharon Verzeni è necessario passare al setaccio la vita di ciascuna persona a lei vicina e per questo assumono una valenza investigativa i racconti e le dichiarazioni di tutti i suoi familiari. In particolare del compagno della vittima, Sergio Ruocco, che nella giornata di ieri, lunedì 26 agosto, ha dichiarato: "L’assassino è qualcuno che non conosciamo". Mentre il papà, Bruno Verzeni, continua a essere convinto che il futuro sposo della figlia non possa essere l'autore del delitto. Ora ha parlato con la stampa anche la mamma di Ruocco e ha rivelato: "Quel giorno lo chiamavamo ma non rispondeva".
I carabinieri del nucleo investigativo di Brescia continuano a indagare sull'omicidio avvenuto la notte del 30 luglio a Terno d'Isola. Nella scorsa settimana hanno perquisito diverse l'abitazione in cui Sharon Verzeni viveva insieme al compagno, hanno sequestrato gli smartphone per poterli analizzare e soprattutto hanno interrogato sia i familiari di lei che di Sergio Ruocco, che – nonostante sia stato sentito diverse volte dagli inquirenti – non risulta indagato. Anzi, sono gli stessi militari a chiarire che la sua posizione non è mai mutata, che collabora con le forze dell'ordine e che spesso viene convocato più che altro per questioni di carattere burocratico.
I primi a essere convinti dell'innocenza di Ruocco sono i familiari della vittima, che da sempre escludono l'ipotesi che possa essere l'assassino di Sharon e dicono di fidarsi ciecamente di lui. Cosa ne pensano invece i familiari di lui? La mamma Maria Rosa Sabadini è stata intercettata nel breve tragitto fra casa e il supermercato, chiede di non essere filmata ma scambia due chiacchiere con i giornalisti del Corriere della sera. Il giorno dell'omicidio "a mezzogiorno torna Mirko (il fratello di Sergio Ruocco, ndr) dal lavoro e mi dice: "Mamma, il collega di Sergio mi ha scritto che stamattina non si è presentato". Così la madre va in apprensione, non sa ancora dell'omicidio e inizia a chiamarlo, ma non riceve risposta.
Inizialmente la donna non ha dato troppo peso alla cosa. "Sono andata al lavoro, dopo 5 o 6 telefonate ho risposto. Era Mirko: ‘Mamma, hanno accoltellato Sharon'". Così la signora Sabadini sbriga due faccende urgenti e torna a casa, dove li raggiungo anche gli altri due fratelli di Sergio, che aveva già trascorso tutta la mattinata nella caserma dei carabinieri per essere interrogato e per questo non rispondeva a telefono.