La mamma di Manuel, il 15enne morto annegato: “Perché non hanno aiutato mio figlio che urlava?”
"Perché non hanno aiutato il mio ragazzo che urlava, perché Dio mio?": è quanto ha scritto in un post sulla pagina Facebook "Sei di Bereguardo se…" la mamma di Manuel Moranda, il ragazzo di quindici anni che è morto domenica sera dopo un bagno nel Ticino. La donna ha infatti spiegato che, insieme al marito e agli amici dell'adolescente, sono stati sul luogo in cui è avvenuto l'incidente.
Il post della madre di Manuel Moranda
A detta dei ragazzi, quel giorno c'erano una signora e un uomo che guardavano verso il fiume ma nessuno di loro avrebbe aiutato il quindicenne: "Sono rimasti a guardare un ragazzo annegare", scrive ancora la madre. Alcuni utenti hanno risposto al suo post, mostrandole tutta la loro solidarietà.
"Se si era impossibilitati almeno chiamare i soccorsi, andare vicino agli amici non costava nulla": scrive un utente, tra altri commenti di persone indignate e arrabbiate.
La dinamica dell'incidente
Il quindicenne era originario di Motta Visconti, comune che si trova in provincia di Milano. Da qualche anno però abitava in un comune del Pavese e precisamente a Trivolzio. Nella giornata di domenica 4 giugno, era andato insieme ad alcuni amici a fare un bagno nel Ticino. A un certo punto, la corrente lo ha trascinato sott'acqua. Sono stati subito allertati i soccorsi.
L'agenzia regionale emergenza urgenza della Lombardia (Areu), ha inviato sul posto i medici e i paramedici del 118. Il ragazzino, che è stato trovato in stato di incoscienza, è stato trasportato con un elicottero all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Purtroppo è morto poco dopo il suo arrivo in ospedale.