La mamma di Giulia Tramontano: “Aspettavo la sentenza ma posso resistere, per mia figlia faccio tutto”
Non è ancora arrivato il finale tanto atteso. Non oggi. A 10 mesi dall'inizio del processo, e un anno e mezzo dal delitto di Giulia Tramontano, la famiglia della giovane donna uccisa dal compagno il 27 maggio 2023 dovrà infatti aspettare il prossimo 25 novembre (giornata contro la violenza sulle donne) per ascoltare finalmente il verdetto della Corte d'Assise di Milano su Alessandro Impagnatiello.
"Sono molto delusa, mi aspettavo la sentenza", ha commentato la mamma, Loredana Femiano, presente oggi in aula con i due figli Mario e Chiara e il marito Franco. "Ma sapremo attendere, posso resistere. Per Giulia faccio tutto". A esprimere parole di delusione è stata anche Chiara, sorella minore di Giulia. "Se avessero emesso la sentenza avrei avuto molto da dire", il suo commento.
Il barman 31enne, che ha accoltellato la compagna incinta al settimo mese del loro figlio Thiago dopo averle somministrato di nascosto massicce dosi di veleno per mesi e mesi, ora rischia la pena dell'ergastolo. È accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dai futili motivi e dal legame di convivenza. "Non è più tempo di bugie, di orrore, di egoismo e di cattiveria", aveva scritto la mamma di Giulia stamattina, pochi istanti prima di varcare la porta dell'aula. "Cara Giulia, chiunque ti abbia incrociato nel percorso della vita conserva di te un dolce ricordo che resterà un segno indelebile nell' anima".