La mamma di Alessandro Impagnatiello: “Mio figlio è un mostro, non lo posso perdonare”
"Mio figlio Alessandro è un mostro, lo so. Chiedo perdono a Giulia, da madre, ma non so cosa fare. Io le chiedo perdono per aver fatto un figlio così, chiedo perdono a tutta la famiglia".Scoppia in lacrime davanti alle telecamere del programma di Rai Uno La Vita in Diretta, senza mai fermarsi, Sabrina Paulis: è la mamma di Alessandro Impagnatiello, il barman 30enne che sabato 27 maggio a Senago (Milano) ha ucciso a coltellate la fidanzata (incinta al settimo mese) Giulia Tramontano, inscenando poi un allontanamento volontario mentre tentava di dare fuoco ai resti.
"Ale non era così, credetemi. Non lo so cos'è successo. Nessuno se lo aspettava. Io non ci credo ancora, non ci credo", le sue parole straziate in diretta tv. "Non oso immaginare i familiari di Giulia. Non lo voglio immaginare… La mamma Loredana è una persona fantastica. È l'unica cosa da dire. E aggiunge: "Non l'ho più rivisto e non so se lo rifarò. Io non lo perdonerei. Ciò che ha fatto è imperdonabile, pagherà. Perché l'ha fatto? Perché l'hai fatto, Alessandro? Hai rovinato la vita a tutti".
La mamma di Alessandro è l'ultima persona ad avere visto Giulia viva: "Voleva lasciarlo"
Giulia e la "suocera", del resto, erano molto legate. Al punto che la 29enne, incinta del figlio Thiago, si era già confidata con la donna, in passato. "A metà maggio, durante una visita in casa per dare un'occhiata al corredino del nascituro mi faceva capire che aveva qualche sospetto su un'eventuale relazione sentimentale di Alessandro con un'altra donna", racconta agli inquirenti la mamma di Impagnatiello. "Non sapendo nulla di tutto questo, cercavo di rassicurarla".
Ma non solo. All‘incontro chiarificatore di sabato pomeriggio con "l'altra", Giulia si fa accompagnare in macchina dalla donna. E si fa venire a prendere, una volta tornata: l'appuntamento è alla fermata della metropolitana Comasina. "Durante il tragitto diceva che Alessandro aveva scelto l'altra, e che voleva lasciarlo. E che comunque, dati anche gli ultimi alti e bassi avuti con lui, non era più intenzionata a stare con lui". La lascia davanti alla casa di via Novella, a Senago: ancora non lo sa, ma è l'ultima persona a vederla viva. Sono gli ultimi minuti di Giulia. Alessandro, il suo assassino, la attende nell'appartamento.
"Ero molto preoccupata per Giulia"
"Una volta riaccompagnata davanti a casa", spiega ancora la madre di Alessandro Impagnatiello ai Carabinieri, "ho chiesto a Giulia se volesse passare la notte a casa nostra per staccarsi da Alessandro. Lei ci ha detto di non averne bisogno, e che comunque, il comportamento di Alessandro se lo aspettava". La donna, però, è preoccupata.
"Nella speranza che Giulia mi telefonasse per sfogarsi verificavo i suoi accessi su Whatsapp, notando un ultimo accesso alle ore 21:45. Nella mattinata di domenica 28 maggio le ho inviato un messaggio, senza che però risultasse ricevuto. Avevo anche provato a chiamarla ma il telefono risultava spento". Giulia è già morta da ore, probabilmente gettata in cantina.
Anche i suoi familiari da Sant'Antimo, provincia di Napoli, cercano intanto di mettersi in contatto con lei. Fino alla denuncia di scomparsa nel tardo pomeriggio, proprio ad opera del suo assassino: ai Carabinieri racconterà di essere uscito di casa per andare al lavoro, quella mattina, e di non aver più trovato la fidanzata al suo ritorno. La bugia più fatale di tutte.