La mamma della bambina ustionata nell’asilo di Osio Sopra: “Elisa passerà il Natale in terapia intensiva”
"Elisa? Ha rischiato di morire, aveva la pelle che cadeva. Ancora oggi chiede sempre quando guarirà, e perché è successa questa brutta cosa. A Natale sarà intubata. Quando si sveglierà e sarà in camera sua, faremo finta che quel giorno è Natale, e le daremo i regali". Parla a Il Corriere della Sera, dopo mesi, la mamma della piccola Elisa, la bambina di 4 anni investita dalle fiamme di un falò, mentre partecipava a una festicciola di primavera alunni – genitori all'asilo di Osio Sopra. Era successo a fine maggio, quando alcuni genitori avevano provato ad arrostire dei marshmellow su una brace in cortile. "Quel giorno è iniziato il nostro calvario".
Il calvario della piccola Elisa, ancora in ospedale
"Il 30 maggio avevo anticipato la pausa pranzo per andare a prendere Riccardo (il fratello di Elisa)", racconta la mamma Angela Prandi, 42 anni, impiegata. "Ero a un metro dal cancello dell’asilo quando mi ha chiamato la maestra: “Angela vieni, è successo un incidente, Elisa è tutta scottata". Me la sono ritrovata nuda nel giardino, in piedi, che non riusciva a muoversi e urlava dalla disperazione. Non potevo toccarla, se non a una spalla, perché aveva la pelle che cadeva". E poi la corsa disperata in elicottero all'ospedale Buzzi di Milano, dove i medici le dicono: "È gravissima, probabilmente non supererà le 48 ore".
E invece. "L’hanno risvegliata dopo 9 giorni in una stanza piena di fili, di pompe che suonano, dove non riesci a distinguere il giorno dalla notte. Aveva anche tutta la disintossicazione dagli oppiacei per la sedazione, vedeva i mostri. Poi, i primi di agosto ci hanno trasferiti in Chirurgia pediatrica". Una buona notizia, sì, ma un percorso devastante. E ancora parecchio lungo.
"Chiede sempre se potrà ballare una volta uscita dall'ospedale"
"Non è più la Elisa di prima. È ustionata per l’85 per cento del corpo con ustioni di secondo e terzo grado, ha liberi solo la schiena e il viso. La sua fisionomia c’è ancora, però la pelle non più. Non si può alzare dal letto. Fa il giretto nel reparto in carrozzina. Abbiamo provato a farla camminare ma aveva male ai piedi e ci hanno consigliato di aspettare. Fortunatamente è una bambina, problemi motori non ne ha". Ma ancora oggi entra e esce dalla terapia intensiva, e intorno al suo lettino di ospedale si affaccendano di continuo medici, infermieri, fisioterapisti, psicologi, maestre. Due medicazioni in terapia intensiva a settimana, infezioni, batteri, funghi. "Ha paura di rimanere sola. E spesso non dorme, chiede sempre quando guarirà. Mi chiede di tornare a casa, se la porterò al parco, se potrà ballare".
I genitori di Elisa e il Natale in terapia intensiva
Anche la famiglia, in questo momento, è spaccata. "Io e mio marito ci diamo il cambio in ospedale. Viviamo forzatamente separati, ci vediamo mezzora al giorno". Per loro non è facile, neanche dopo tanti mesi. "Anche noi non ce la facciamo più, ormai è passato troppo tempo. Dolori, paure, emergenze continue. "È come se fossi sempre in apnea, e non riuscissi mai a respirare". Ma, nonostante questo, davanti alla piccola il sorriso è d'obbligo. Come accadrà a Natale: "Elisa sarà intubata. Noi lo passeremo a casa con i parenti più stretti e poi andremo a trovare lei. Abbiamo deciso che quando si sveglierà e sarà in camera sua, faremo finta che quel giorno è Natale e le daremo i regali. Le ho comprato un vestito con i cuori che ho fatto tagliare dietro, in modo da farglielo indossare come un camice".