La madre di Simone Stucchi, ucciso in una rissa tra bande: “Il dolore non passa, non esiste giustizia”
"Il dolore non passa, ma gli abbiamo ridato dignità": sono queste le parole che Daniela Grassi, la mamma di Simone Stucchi – morto in una rissa tra banda il 29 settembre scorso – ha voluto affidare in un'intervista con il quotidiano "La Repubblica". Nei giorni scorsi sono state infatti emesse due ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 24 ragazzi, tra questi ci sarebbero due minorenni di 17 e 15 anni che sarebbero responsabili della sua morte.
La madre: La nostra vita è rovinata
"A quei ragazzi? No, non saprei cosa dire. Cosa vuole mi importi di loro, avranno cinque-dieci anni, noi abbiamo l'ergastolo del dolore. La nostra vita è rovinata, e non esiste giustizia". Grassi ha poi voluto rivolgere delle parole ai genitori dei ragazzi arrestati. A loro ha infatti voluto dire che il figlio Simone non avrebbe mai ucciso nessuno: "Sono contenta di essere la madre di un ragazzo finito lì sotto, piuttosto che di un ragazzo che ha fatto questo".
Nessuna scusa da parte dei ragazzi arrestati
La madre ha poi riferito che nessuno di loro le ha mai rivolto delle parole di scuse. Scuse che però non avrebbe comunque accettato: "Al loro posto, sarei andata strisciando per tutta la vita". Stucchi è morto in una rissa organizzata tra una banda di Pessano con Bornago e una di Vimercate. All'origine c'era una partita di droga che è stata pagata con dei soldi falsi.
Simone non era armato
I genitori sono però consapevoli che il figlio non c'entrava né con l'organizzazione della rissa né con la storia di droga: "Sappiamo che non era armato, che non era lì per ammazzare nessuno e forse nemmeno per fare a botte. Intendiamoci, era andato, la scemata l'ha fatta. Ma era lì per fare il giullare di corte, perché non sapeva mai dire di no ad un amico. E forse avrebbe fatto da paciere, infatti lo avevano mandato avanti".
Simone era un ragazzo allegro
I genitori non possono dimenticare il loro ragazzo: "Simone era un ragazzo allegro, sempre sorridente, piaceva a tutti". Simone aveva infatti un rapporto molto bello con tutti i clienti dell'edicola dove lavorava. E sono stati proprio loro a stare vicino alla famiglia. Di quella sera però rimane sempre un amaro ricordo: "Era uno stupido mercoledì. Lo abbiamo salutato mezz'ora prima che morisse. Sul resto, qualche ragazzo che era lì ha raccontato qualcosa: a volte ho ascoltato, altre mi sono tappata le orecchie".