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La madre di Sharon, violentata e picchiata a morte dall’ex compagno: “Spero in una pena esemplare”

“Non ci sono scusanti per quello che ha fatto. Dopo la sua confessione mi aspetto che ci sia un processo in cui si faccia giustizia e penso che servirebbe una pena esemplare”. Così la mamma della piccola Sharon, la bambina di 18 mesi abusata e uccisa dall’ex compagno della donna nel gennaio di quest’anno. L’accusato, Marincat, ha ammesso l’efferato delitto.
A cura di Filippo M. Capra
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È tornata a parlare Silvia Barni, la madre di Sharon, la bambina di 18 mesi violentata e picchiata a morte dall'ex compagno Gabriel Robert Marincat. La 25enne di Cabiate (Como) ha chiesto una "pena esemplare" per l'uomo, perché "non ci sono scusanti". Silvia chiede giustizia dopo aver celebrato i funerali della piccola, tenutisi solo qualche giorno fa nonostante fosse stata uccisa nel gennaio scorso. Poi, si è affidata ad una preghiera per chiedere pace: "Allontana da me questa sofferenza, Signore. Il dolore che provo è insopportabile".

La mamma di Sharon: Chiedo una pena esemplare

L'uomo, accusato di dell'efferato omicidio, ha confessato di aver picchiato la piccola di appena 18 mesi subito dopo averla brutalmente violentata. La bambina le era stata affidata dalla madre che doveva andare a lavoro. Il giovane di origini romene, davanti al magistrato Antonia Pavan, ha parlato poi di suo padre, descritto come un uomo violento, sostenendo di non sapere e non spiegarsi perché abbia commesso l'orribile delitto. Silvia, che ha letto a sua volta quanto raccontato dall'ex compagno, ha ribadito che "non ci sono scusanti per quello che ha fatto. Dopo la sua confessione mi aspetto che ci sia un processo in cui si faccia giustizia e penso che servirebbe una pena esemplare". L'avvocato della 25enne, Lara Citterio, ha poi aggiunto: "Siamo tutti sotto choc. Ipotizzavamo come erano i fatti, ma ciò che emerso con le due ore di botte e l’agonia della bimba è oltre ogni immaginazione". Inizialmente, secondo quanto testimoniato ai tempi dei fatti da Marincat alle forze dell'ordine, si pensava che la piccola fosse rimasta uccisa a seguito della caduta di una stufetta con la quale stava giocando.

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