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La madre di Alessia Pifferi: “Sapeva di essere incinta, è una bugiarda”

La madre di Alessia Pifferi ha dichiarato che sua figlia “Sapeva di essere incinta, ha fatto un test in farmacia ed era incinta”. Ha inoltre detto di averle pagato degli esami nel periodo della gravidanza e che sua figlia “è sempre stata bugiarda, ha sempre detto quello che le conveniva dire”.
A cura di Sara Tirrito
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Alessia Pifferi in tribunale
Alessia Pifferi in tribunale
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La madre di Alessia Pifferi è tornata a parlare della morte della nipote Diana, deceduta a 18 mesi dopo essere stata lasciata in casa da sola per sei giorni. La donna, che si è costituita parte civile al processo per omicidio contro la figlia, ha già depositato la sua testimonianza in tribunale ma ora ha aggiunto alcuni dettagli sulla gravidanza di Alessia Pifferi e sugli ultimi momenti di vita della bambina. Ha dichiarato che "Alessia ha fatto un test in farmacia ed era incinta".

Secondo la versione della madre, Pifferi ne era a conoscenza e lo avrebbe detto alla madre. Avrebbe inoltre "fatto degli esami" durante il periodo di gestazione, che sua madre avrebbe contribuito a pagare. L'imputata però ha sempre dichiarato: "Non sapevo di essere incinta, Diana è nata all'improvviso".

"Sapevo della gravidanza", le parole della madre di Alessia Pifferi

Nell'ultima udienza, il 19 settembre, l'imputata, accusata di aver fatto morire di stenti sua figlia, ha dichiarato di non essersi accorta della gravidanza. "Diana è nata all'improvviso – aveva detto la donna ai giudici della Corte d'Assise di Milano – nel bagno di casa del mio compagno a Leffe, in provincia di Bergamo, il 29 gennaio 2021″.

Ai microfoni di Pomeriggio 5, la madre di Alessia ha sostenuto che invece la figlia era a conoscenza della gravidanza. "Lei mi ha chiamata e mi ha detto che era incinta – ha detto la madre di Pifferi – Che aveva fatto il test in farmacia ed era incinta".

A Mediaset ha raccontato che Alessia avrebbe fatto delle visite, alle cui spese la stessa madre sostiene di aver contribuito. "Noi ci sentivamo – ha spiegato – io le dicevo se aveva fatto gli esami del sangue e tutte queste cose. Lei mi diceva di sì. Anzi, una volta mi ha chiesto ancora i soldi per fare un esame che non passava la mutua e io glieli ho mandati".

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La donna, che vive in Calabria, ha detto di avere inviato spesso risorse economiche alla figlia, anche attraverso dei pacchi: "100, 150 euro, non ricordo. Non tutti i mesi. Io le mandavo i pacchi, le mandavo la roba. Solo ultimamente le mettevo i soldi nel pacco perché sapevo che lei aveva la carta d'identità scaduta e certamente in posta non li poteva ritirare".

Questa versione contraddice le dichiarazioni di Pifferi, che in Tribunale ha sempre detto di non essersi accorta fino all'ultimo di essere incinta: "Ho avuto dei dolori la sera prima al basso ventre e mi facevano pensare all'infiammazione del nervo sciatico", ha dichiarato. Per la madre, però, Pifferi mentiva: "lei è sempre stata bugiarda, ha sempre detto quello che le conveniva dire", ha dichiarato.

Alessia Pifferi davanti alla Corte d'Assise di Milano
Alessia Pifferi davanti alla Corte d'Assise di Milano

A che punto è il processo

La prossima udienza del processo che vede imputata Alessia Pifferi si terrà il 10 ottobre al Tribunale di Milano. La donna adesso è in custodia cautelare in carcere ed è seguita da un team di psicologi.

La difesa ha cercato più volte di far valere ai fini processuali le condizioni psicologiche di Pifferi, sostenendo con periti di parte che l'imputata "ha un ritardo mentale". Sottoposta a esami come le macchie di Rorschach e un test Tat, che consiste nel mostrare immagini al paziente e fargli raccontare una storia, per la difesa Alessia avrebbe dimostrato un deficit intellettivo, con problemi nella percezione del tempo. Come dichiarato dalla sua avvocata Alessia Pontenani a Fanpage.it, per questi problemi Alessia Pifferi credeva che "sua figlia avesse i suoi stessi bisogni".

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Intervistato da Fanpage.it, Emanuele De Mitri, avvocato della sorella dell'imputata Viviana Pifferi, ha spiegato che per loro "questo disturbo è venuto fuori solo dopo che Alessia Pifferi ha ucciso la bambina". Dello stesso parere la madre di Pifferi, che a Mediaset ha dichiarato: "Lo sbaglio è che nessuno si è accorto delle balle che Alessia raccontava, perché se ci si accorgeva solo di un piccolo dettaglio, di una piccola virgola, quella bambina era ancora qua".

A essere valutate in aula nella prossima udienza saranno altre documentazioni relative alla condizione psichiatrica della donna.

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