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La madre di Alessia Pifferi: “Diceva che Diana stava dormendo, ma era già morta”

Prende parola in aula la madre di Alessia Pifferi, la 38enne accusata di omicidio volontario aggravato per aver lasciato morire di stenti la figlia. “Il giorno del ritrovamento del cadavere mi ha detto che Diana la stava facendo tribolare per i dentini”. Secondo l’autopsia, la piccola era già morta da un paio di giorni.
A cura di Francesca Del Boca
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"Nei giorni intorno al 20 luglio sentivo mia figlia strana e fredda. Mi diceva che non poteva farmi vedere Diana in videochiamata perché stava dormendo". E in quei momenti Diana, la bambina di 18 mesi morta di stenti dopo aver trascorso sei giorni da sola in casa mentre la madre era dal compagno, con tutta probabilità era già senza vita: secondo l'autopsia, la piccola avrebbe cessato di respirare tra il 18 e il 19 luglio. Per venire poi ritrovata proprio il 20 sul suo seggiolone, ormai senza vita.

La testimonianza della madre di Alessia Pifferi

Sono le parole in aula della madre di Alessia Pifferi, nell'ambito del processo che vede la figlia 38enne accusata di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e da motivi futili e abietti: dopo la testimonianza del dirigente della Squadra mobile milanese Marco Calì, la donna ricorda gli ultimi contatti con la figlia, avvenuti in quei sei giorni di abbandono. "Mi ha mandato l'ultimo messaggio la mattina del 20 luglio, il giorno del ritrovamento di Diana", racconta davanti ai giudici, secondo quanto riporta Il Giorno. "Mi ha scritto che stavano rientrando a Milano, e che Diana la stava facendo tribolare per i dentini".

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L'ex compagno in aula

"Sentivo Diana tre volte al giorno, era un'amore", le parole della donna, che abita a Crotone. "Ora ho il cuore diviso a metà, ho perso una figlia e una nipote". E ancora. "A mia figlia ho sempre dato la massima fiducia. Non mi ha mai detto chi era il padre di Diana, e io le dicevo sempre di contattarlo perché la bambina non poteva crescere senza un padre".

Alessia però non ha occhi e pensieri che per l'attuale compagno, che davanti ai giudici spiega di essersi affezionato a quella piccola non sua. "Lei poteva portarla da me quando voleva, ma diceva che l'avrebbero curata la baby sitter o la sorella", la sua versione dei fatti in aula. "Ma Alessia spesso diceva che preferiva venire da me senza la figlia perché così poteva respirare, visto che stava con lei tutto il giorno e aveva bisogno di staccare".

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