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La Lombardia spera nella zona arancione da lunedì 12 aprile

La Lombardia confida di poter passare in zona arancione a partire da lunedì 12 aprile. Una decisione in tal senso potrà essere presa solo dopo il monitoraggio della Cabina di regia del prossimo 9 aprile, ma quasi tutti i dati lasciano ben sperare. Anche il presidente Fontana è fiducioso: “I numeri della nostra regione stanno migliorando e se continuerà così, spero venerdì che potremo chiedere di tornare arancioni”.
A cura di Francesco Loiacono
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La Lombardia spera di tornare in zona arancione dal prossimo lunedì 12 aprile. A esplicitare quella che è la speranza di milioni di persone – soprattutto coloro che con la zona rossa hanno dovuto chiudere la propria attività – è stato ieri il presidente della Regione Attilio Fontana: "I numeri della nostra regione stanno migliorando e se continuerà così, spero venerdì che potremo chiedere di tornare arancioni", ha detto il governatore leghista durante un intervento al webinar di Aime, l’Associazione degli imprenditori Europei.

E in effetti le parole di Fontana sembrano essere corroborate dai fatti. In Lombardia i principali parametri che fotografano l'andamento della pandemia stanno migliorando. La curva dei contagi Covid è in calo da metà marzo: "Ora siamo scesi sotto 3.500 casi al giorno e la previsione è che questa discesa continui, salvo ulteriori sorprese. Quindi a metà aprile potremmo arrivare sotto i 3mila casi al giorno di media", aveva spiegato a Fanpage.it il professor Carlo La Vecchia, docente di Epidemiologia alla Statale di Milano.

Indice Rt e incidenza sono sotto la soglia di allerta

Anche due parametri determinanti per far scattare automaticamente la zona rossa, l'indice di contagio Rt e l'incidenza settimanale di casi rapportata a 100mila abitanti, sono rientrati sotto le soglie di rischio. L'indice Rt della Lombardia, nell'ultimo monitoraggio della cabina di regia dello scorso venerdì (che fa però riferimento a un periodo precedente), era sceso a 0,89. E anche l'incidenza settimanale per 100mila abitanti è scesa a 240, sotto la soglia di 250 che fa scattare automaticamente la zona rossa.

Ancora alti i ricoveri: ma le proiezioni sono in calo

Restano invece molto elevati i dati relativi all'ospedalizzazione: i ricoveri in terapia intensiva e nei reparti Covid sono ancora tanti (ieri in terapia intensiva c'erano 843 pazienti e nei reparti Covid 6.643 pazienti), tanto che le percentuali di occupazione dei posti letto sono ben oltre le soglie di guardia: 60 per cento in terapia intensiva (il doppio della soglia di allerta, fissata al 30) e 48 per cento in area non critica (dove la soglia è fissata al 40 per cento). Anche in questo caso, però, la tendenza è quella di un calo: le ultime proiezioni di Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) sui nuovi ricoveri in terapia intensiva indicano un calo previsto entro il 12 aprile. Una situazione che non si verificava da metà febbraio.

Cosa cambia con la zona arancione

È dunque comprensibile la speranza di poter passare in zona arancione a partire dal prossimo monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità e della Cabina di regia, previsto per venerdì 9 aprile. Se il passaggio di fascia si concretizzerà riapriranno tutte le attività commerciali e i servizi alla persona, come parrucchieri e centri estetici. Sarà inoltre possibile circolare liberamente all'interno del proprio comune (o in un raggio di 30 chilometri per chi vive in paesi fino a cinquemila abitanti) e tornare a far visita, una volta al giorno e rispettando il coprifuoco, a parenti e amici. Ma per vincere definitivamente la battaglia contro il Coronavirus servirà che la campagna vaccinale proceda senza intoppi in tutte le sue fasi: proprio il 12 aprile, giorno della possibile zona arancione, dovrebbe partire la vaccinazione di massa per i cittadini tra i 75 e i 79 anni.

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