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La Lombardia resta in zona gialla per un’altra settimana

La Lombardia resterà in zona gialla per un’altra settimana: a stabilirlo è l’ultimo monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità.
A cura di Ilaria Quattrone
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La Lombardia resterà ancora per una settimana in zona gialla: è questo quanto emerso dall'ultimo monitoraggio dell'Istituto superiore di Sanità e dalla cabina di regia, come confermato anche dal presidente della Regione, Attilio Fontana. Il passaggio da una zona all'altra viene decretato dal superamento delle soglie limite di tre parametri: incidenza dei casi ogni centomila abitanti, percentuale dei posti letto occupati da pazienti Covid in terapia intensiva e percentuale dei posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti ordinari.

Perché la Lombardia è ancora in zona gialla

Uno dei tre parametri sarebbe da zona rossa e un altro invece da zona arancione: nel primo caso si tratta dell'incidenza dei casi ogni centomila abitanti. Per passare in zona arancione è necessario che superi la soglia di 150 casi. Secondo gli ultimi dati elaboratori dal report di Fondazione Gimbe, l'incidenza è superiore ai cinquemila casi ogni centomila abitanti. Tutte le province lombarde hanno infatti un'incidenza superiore ai duemila casi, con Lodi che supera addirittura i tremila casi. Il dato da zona arancione è invece relativo alla percentuale dei posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti ordinari: secondo Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) la percentuale è superiore al 33 per cento. Per passare in una fascia più a rischio, è necessario che superi il limite del 30 per cento.

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I ricoveri in terapia intensiva

Infine c'è la percentuale dei posti letto occupati da pazienti Covid in terapia intensiva. In questo caso, il dato è l'unico che consente alla Lombardia di rimanere in zona gialla. Il passaggio infatti scatta quando viene superata la soglia del 20 per cento. Secondo i dati Agenas invece la percentuale dei posti letto occupata in terapia intensiva è al 17 per cento. "Uno dei tre parametri previsti per il passaggio di zona è ancora sotto la soglia di allarme – ha confermato il presidente Fontana -. Stiamo assistendo da giorni a una riduzione del numero dei contagiati e questo ci fa ben sperare. La variante Omicron è nuova e ancora in fase di studio, vedremo come si evolverà la situazione nei prossimi giorni".

Fontana ha anche parlato della possibilità di conteggiare a parte i positivi asintomatici, non inserendoli nel numero totale dei ricoverati: "La richiesta è stata avanzata per una questione di correttezza e trasparenza. Un’informazione che deve giungere ai nostri cittadini nel modo più corretto possibile. È evidente che esiste una differenza tra chi entra in ospedale per una patologia che dipende dal Covid e chi entra per un’altra patologia, magari perché ha subito un incidente stradale e, sottoposto al tampone pre-ricovero, risulta positivo. Sono due fattispecie che, per questione di correttezza, devono essere distinte". La Lombardia già da oggi sarebbe pronta a effettuare la distinzione, ma l'ultima parola spetta al Cts nazionale e al governo.

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