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Covid 19

La Lombardia passa in zona arancione da lunedì 12 aprile

Da lunedì 12 aprile la Lombardia tornerà nuovamente in zona arancione. In attesa dell’ufficialità, fonti contattate da Fanpage.it al termine della cabina di regia, hanno confermato il passaggio. Accolta, dunque, la richiesta del presidente della Regione Attilio Fontana che da qualche giorno parlava di numeri in miglioramento.
A cura di Ilaria Quattrone
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La Lombardia passa in zona arancione a partire da lunedì 12 aprile. In attesa dell'ufficialità che si avrà dopo la riunione del Comitato tecnico scientifico, fonti contattate da Fanpage.it – al termine della cabina di regia – confermano il passaggio in zona arancione. È stata quindi accolta la richiesta del presidente della Regione Attilio Fontana. La decisione è arrivata a seguito del consueto monitoraggio circa l'andamento dell'epidemia da Covid-19 dell'Istituto superiore di sanità.

Nelle prossime ore il ministro Speranza firmerà le ordinanze

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha affermato che nelle prossime ore saranno firmate le ordinanze che porteranno a un passaggio di zona da rossa ad arancione: "Sulla base dei numeri che abbiamo una parte significativa delle ordinanze porterà una parte del territorio dal rosso all'arancione, ciò significa che le misure hanno prodotto una prima piegatura della curva". Anche il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, ha affermato che la Lombardia rientra tra quelle regioni che hanno indicatori epidemici "che di fatto incoraggiano in questa direzione", ossia la zona arancione.

Le regole della zona arancione

Da lunedì 12 aprile, quindi, in Lombardia si allenteranno le restrizioni. Con la zona rossa alle spalle, gli spostamenti torneranno a essere consentiti ma solo all'interno del proprio Comune di residenza. Sarà comunque possibile per i cittadini di comuni con meno di cinquemila abitanti dirigersi verso altri Comuni, a patto che questi non siano capoluoghi di provincia. Resteranno ancora vietati gli spostamenti verso altre regioni, a meno che non siano giustificati da motivi di lavoro, necessità, salute o rientro presso il proprio domicilio o la propria residenza.

Riapriranno poi anche i negozi che non vendono beni di prima necessità. Con loro anche gli estetisti e i parrucchieri. Ancora chiusi, invece, bar e ristoranti, che potranno continuare a vendere i propri prodotti solo tramite l'asporto e la consegna a domicilio. Nel primo caso, i clienti non potranno consumare quanto comprato davanti al locale. Tornano in classe i ragazzi fino alle scuole superiori: la didattica torna in presenza fino ad un massimo del 75 per cento delle lezioni. Al termine della prossima settimana, l'Istituto Superiore di Sanità opererà un nuovo monitoraggio per valutare l'evoluzione del quadro pandemico lombardo.

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