La Lombardia non ha abbastanza vaccini perché i funzionari temono inchieste: lo dice Fontana
Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana sarebbe rivolto direttamente al procuratore aggiunto e ai tre pubblici ministeri che indagano sull'ipotesi di frode in pubbliche forniture per la vendita dei camici all'azienda del cognato. Questa l'indiscrezione riportata dal Corriere della sera che ricostruisce il contenuto di una comunicazione che il governatore avrebbe inviato alla Procura di Milano in cui rivelerebbe i timori dei funzionari regionali scaturiti con l'apertura dei fascicoli.
Fontana scrive ai pm: Non ci sono vaccini perché i funzionari temono le inchieste
Nella comunicazione, firmata dallo staff legale di Fontana, il presidente della Regione avrebbe poi sostenuto che tali funzionari chiederebbero ai pm la garanzia di un via libera. In questo modo il governatore potrebbe proseguire nella trattativa per l'acquisto di 350.000 dosi di vaccino antinfluenzale, utili a limitare i disagi causati dal caos sulla mancanza di dosi a sufficienza. Tale comunicazione, riporta inoltre il Corriere, sarebbe stata immediatamente girata al pubblico ministero Giordano Baggio che indaga sulle gare per l'acquisizione dei vaccini da settembre ad oggi, per un totale di cinque. Al momento, quel fascicolo non ha indagati. Per quanto riguarda invece l'acquisizione delle 350.000 dosi, nella missiva sarebbe specificato che il presidente Fontana vorrebbe acquistare le 350.000 dosi da Unifarma, un importatore svizzero, su cui però ci sono diversi concorrenti.
Fontana vorrebbe comprarli privatamente
Dunque, sarebbe alto il rischio che i vaccini possano essere venduti a terzi. Per questo motivo, secondo quanto sarebbe stato scritto dai legali di Fontana, diventa urgente e vitale assumere iniziative efficaci. Questo perché il governatore della Lombardia intenderebbe avvalersi di prerogative che gli sono state attribuite durante l'emergenza e, dunque, procedere con l'acquisizione privata del lotto senza gara pubblica.