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La Lombardia è la regione con più infortuni e morti sul lavoro, Fontana: “Dobbiamo essere rigorosi”

La Lombardia è la regione con più infortuni e morti sul lavoro nel primo trimestre 2022. Denunce in aumento in tutta Italia di oltre il 50 per cento.
A cura di Enrico Spaccini
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È ancora una volta la Lombardia la regione che ha registrato il numero più alto di denunce per infortuni e decessi sul lavoro. Lo rende noto l'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail) con il primo rapporto trimestrale del 2022, relativo quindi al periodo tra gennaio e marzo. Si parla di 38.154 denunce e di 35 morti: dati in crescita rispetto allo stesso periodo nel 2021, sia per la Lombardia che per tutto il Paese. Il rapporto tiene conto, come anche l'anno passato, dei dati riconducibili alle infezioni da Covid-19.

Rapporto Inail – primo trimestre 2022

Infortuni sul lavoro: Lombardia registra un più 59,64 per cento

La Lombardia non solo ha fatto registrare i dati più alti di tutti, ma anche l'incremento più sostanzioso in termini assoluti. Infatti, gli infortuni (considerando sia quelli avvenuti "in occasione di lavoro" che "in itinere", cioè durante il percorso casa-lavoro) sono passati dai 23.900 dell'anno scorso ai 38.154. Un aumento di 14.254 denunce (+59,64 per cento), cifra che non può passare inosservata soprattutto se si considera che il secondo posto lo occupa il Veneto con un +7.544. A livello nazionale, a incidere maggiormente sul numero totale di infortuni sono ancora gli uomini, nonostante le donne abbiano accusato un forte aumento di casi. In Italia, le denunce nel primo trimestre 2022 sono 194.106 (contro le 128.671 dell'anno scorso, +50,85 per cento), di queste: 104.976 relative agli uomini (nel 2021 erano 77.121) e 89.130 alle donne (51.550 l'anno scorso).

Da gennaio a marzo, 35 denunce di infortuni con esito mortale

Il dato più preoccupante, però, resta quello delle morti sul lavoro. Il rapporto Inail parla di 189 denunce di infortunio con esito mortale in tutto il Paese, di cui 35 solo in Lombardia. A incidere di più, in questo caso, sono i casi "in itinere" che passano da 31 a 51, mentre quelli "in occasione di lavoro" scendono da 154 a 138. Se a livello nazionale l'aumento è del 2,16 per cento (l'anno scorso erano 185), a livello regionale è del 29,63 per cento: 8 decessi in più. Tra tutte le regioni, l'unica che non ha registrato morti è stata la Basilicata, mentre l'Abruzzo è quella con il calo più evidente: -8.

Il commento di Fontana

Numeri che sono stati commentati anche dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in occasione anche della Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro: "Purtroppo sono sempre troppi i casi, anche terminati in tragedia, con i quali confrontarci – ha scritto su Facebook – Tutti insieme, istituzioni, aziende, sindacati e lavoratori, dobbiamo essere responsabili e rigorosi rispettando le leggi e collaborando per tutelare la vita e la salute di chi lavora".

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