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La lite su Instagram finisce a bastonate, 21enne in ospedale con un trauma cranico

Quattro giovani tra i 20 e i 28 anni sono accusati di aver preso a bastonate un 21enne a Mantova in seguito a una lite scoppiata su Instagram. Tutti gli aggressori erano già noti alle forze dell’ordine per diversi reati.
A cura di Fabio Pellaco
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Il materiale sequestrato agli indagati
Il materiale sequestrato agli indagati

Un ragazzo di 21 anni è stato aggredito a bastonate a Mantova da un gruppo di quattro giovani tra i 20 e i 28 anni. All'origine della violenza ci sarebbe stata una lite su Instagram tra il 21enne e gli altri ragazzi. Per gli aggressori è scattata la denuncia per lesioni aggravate e uno di loro deve rispondere anche di tentato omicidio. Gli inquirenti hanno trovato a casa degli indagati bastoni, spranghe e spray al peperoncino.

Picchiato dal gruppo per una lite sui social

Il fatto è accaduto nella zona della Favorita nella notte tra sabato 2 e domenica 3 settembre. La Squadra Mobile ha denunciato alla Procura di Mantova quattro giovani tra i 20 e i 28 anni, tre originari dell'India e uno del Pakistan, tutti residenti nella Bassa Mantovana. Sono accusati di lesioni aggravate dall'uso di arma impropria. Uno dei ragazzi è stato individuato come responsabile delle bastonate inferte al 21enne, anche lui di nazionalità indiana, e sul suo conto pesa anche l'accusa di tentato omicidio.

La Polizia ha ricostruito l'agguato attraverso l'analisi delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona. La maggior parte dei soggetti è stato identificato confrontando le immagini dell'aggressione con le foto pubblicate dagli aggressori sui loro profili social.

Sul posto sono intervenuti le Volanti della Questura di Mantova che hanno raccolto le dichiarazioni della vittima e le testimonianze di chi era presente al momento del pestaggio. Il giovane è stato ricoverato all'ospedale Carlo Poma per un forte trauma cranico. I medici hanno emesso una prognosi di 30 giorni.

Gli aggressori erano già noti alla Polizia

Dagli accertamenti effettuati nell'operazione "Instagram Revenge" è emerso che tutti gli indagati erano noti alle forze dell'ordine perché già segnalati per rapina, associazione a delinquere, porto abusivo di armi, rissa, lesioni e omicidio stradale. Le perquisizioni effettuate hanno permesso di trovare all'interno delle case un vero e proprio arsenale. Sono stati sequestrati tre smartphone, due bombolette spray urticanti al peperoncino, la riproduzione di una scacciacani senza tappo rosso e con numerosi colpi già esplosi, due maschere di carnevale per nascondere il volto, oltre a numerosi bastoni e spranghe di ferro.

Nell'abitazione di uno degli indagati è stato ritrovato anche un secchio pieno di sampietrini accanto a una finestra al primo piano con vista sulla strada. Secondo gli inquirenti sarebbero serviti per allontanare eventuali ospiti sgraditi che tentavano di avvicinarsi alla casa.

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