La Libreria Esoterica dal 1968 a Milano: “Terzani era di casa. Oggi la città corre troppo, qui cerca spiritualità”
Testi di filosofia orientale, botanica, magia, scienze occulte, astrologia e divinazione. Ma anche pietre e cristalli, mazzi di tarocchi, candele, incensi profumati, mala indiani. È il mondo della Libreria Esoterica in via dell'Unione a Milano, angolo di spiritualità in pieno centro tra le griffe del lusso e i negozi delle catene internazionali, turisti e professionisti dei grandi studi di avvocati, commercialisti, notai e manager.
"Cosa c'entriamo qui? Tutto e niente", racconta oggi Veronica Falcone, libraia alla terza generazione dietro la storica libreria indipendente che sorge proprio all'ombra del Duomo. Era infatti il 1966 quando suo nonno Calogero Falcone, pastore protestante, fu chiamato da Trieste per insegnare alla facoltà Biblica di via Festa del Perdono, accanto alla Statale di Milano, e decise di aprire qualcosa di mai visto prima.
Perché una libreria?
Al tempo era finito da poco il Concilio Vaticano II voluto da Papa Giovanni XXIII. Così mio nonno sentì l'esigenza di approfondire lo spirito del tempo fondando nel 1968 la prima libreria ecumenica, che nasceva con l’intento di favorire l’incontro e il confronto con le religioni. L'unico luogo, proprio sotto il mezzanino della metro in piazza San Babila, in cui si potevano trovare testi cattolici, protestanti ed ebraici insieme.
E poi?
La libreria è fin da subito stata un avamposto della controcultura milanese: pensiamo all'avvento della New Age, agli hippy, alla rivoluzione che portò in generale il Sessantotto in Italia e specialmente in una città aperta come Milano. Senza contare che i tempi evolvono e la spiritualità, in fondo, necessita di molti modi di esprimersi ed essere appagata. Le vie profonde dell’anima da sempre sono il frutto di una costante ricerca che abbraccia filosofie, tradizioni storiche e dottrine provenienti da diverse culture in tutto il mondo. Da qui la decisione di mio nonno di aprirsi anche alle tematiche legate all’Oriente, all’esoterismo, al simbolismo e al mistero. Ma non fu certo una scelta popolare.
Perché?
Negli Anni di Piombo non era schierato né da una parte né dall'altra: veniva preso di mira da quelli di sinistra perché aveva i libri di Julius Evola come da quelli di destra per i saggi di Giangiacomo Feltrinelli, era malvisto dai religiosi per la contaminazione delle sue influenze dove conviveva tutto e il contrario di tutto. Poi piazza San Babila è diventata il ritrovo della Milano da bere, simbolo per eccellenza del disimpegno culturale e del materialismo.
Così arriva l'apertura dell'altra libreria nel 1994 in via dell'Unione, zona Missori, dove si trova tutt'oggi.
Tiziano Terzani era di casa, qui portò il manoscritto di Un indovino mi disse. E dopo mio padre Timoteo oggi ci siamo io e mio fratello Davide: insieme, oltre alla vendita di libri e oggetti, organizziamo anche conferenze, festival, eventi che ogni volta approfondiscono diverse tematiche da astrologia e tarocchi a medicina alternativa come il rebirthing.
Perché libreria esoterica? Cosa significa?
L'esoterismo, dal greco cerchia ristretta, è la parte più profonda e misteriosa di ogni religione. Quella che nell'antichità era accessibile unicamente agli iniziati.
Chi sono i clienti oggi?
Noto un ritorno dei giovani. Un tempo tematiche di questo genere erano più appannaggio di studiosi, intellettuali, lettori di una certa età. Oggi invece vediamo tanti ragazzi, ventenni e trentenni che qui cercano un angolo di spiritualità: soprattutto dopo la pandemia, scelgono perlopiù oggetti per la casa come incensi, il palo santo o le candele. Probabilmente cercano anche di creare uno spazio sacro e confortevole in appartamenti sempre più piccoli e precari, un'oasi di pace all'interno di una città che corre e chiede di correre con lei, di performare sempre. C'è evidentemente l'esigenza di tempi più lenti, forse anche di una ritualità ormai perduta.
E in zona Missori si corre eccome…
La libreria è qualcosa di estraneo al contesto, ed è il suo bello. Un mondo dentro un mondo, che permette di espandere la coscienza attraverso il sapere e l'irrazionale. Ma che con Milano ha un rapporto strettissimo, visto che è intrecciata con la sua storia, i suoi movimenti e le sue epoche storiche.