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Omicidio di Giulia Tramontano

La lettera della mamma di Giulia Tramontano dopo l’udienza: “Il dolore non colmerà mai la sua assenza”

La madre di Giulia Tramontano ha scritto una lettera rivolta alla figlia, uccisa con 37 coltellate dal compagno Alessandro Impagnatiello a processo per omicidio volontario: “Il dolore con il tempo si trasforma, muta in qualcosa di diverso con il quale stabiliamo una tregua, ma non colmerà mai la sua assenza”.
A cura di Ilaria Quattrone
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Nella giornata di ieri, lunedì 10 giugno, si è svolta una nuova udienza nell'ambito del processo sul femminicidio di Giulia Tramontano, la donna di 29 anni incinta di sette mesi uccisa con 37 coltellate dal compagno Alessandro Impagnatiello a Senago (Milano). La Corte d'Assise di Milano ha stabilito che sull'imputato dovrà essere svolta una perizia psichiatrica.

Durante l'udienza di ieri non era presente nessun familiare di Giulia Tramontano. Hanno invece assistito alla penultima, quella che si è svolta il 27 maggio 2024 e durante la quale ha testimoniato proprio l'imputato. La madre della giovane, Loredana Femiano, è rimasta in aula per tutta l'udienza. Ieri ha raccontato al Tg1 che ogni udienza per lei è un giorno cupo più degli altri: "Sento parlare di lei, del piccolo, di quanto lei lo desiderasse, di quanto è stata una leonessa ad affrontare tutto da sola".

E ancora: "In genere sono i genitori che danno lezioni di vita ai propri figli, ma in questo Giulia ha insegnato a me tantissimo e forse al mondo intero".

Da quel terribile delitto è trascorso più di un anno: "Io sono ferma a quel 27 maggio. Non c'è giorno che io non immagini la mia giornata come se Giulia fosse ancora con me. Al mattino aspetto sempre il suo buongiorno. Aspetto, aspetto, aspetto. Poi mi ritrovo al cimitero e la mia illusione si spegne, anche lì vicino alla sua lapide è l'unico posto dove la sento mia".

Ha poi scritto una lettera che avrebbe indirizzato proprio alla figlia: "Il dolore con il tempo si trasforma, muta in qualcosa di diverso con il quale stabiliamo una tregua, ma non colmerà mai la sua assenza. E poi la tristezza, l'amarezza di non aver conosciuto il mio piccolo Thiago. Con Giulia tantissime volte avevamo immaginato le nostre vite con l'arrivo del nostro principe azzurro. Io poi lavoro in un centro di riabilitazione e già ci dicevamo come educarlo, i giochi più adatti a ogni età. Oggi sono qui, il mio cuore è vuoto, non basterebbero tutti gli oceani e i mari della terra in confronto alle lacrime che ho dentro".

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