La lettera del volontario accusato di aver ucciso l’anziana che accudiva con un vaso: “Non volevo derubarla”
"Mi spiace per quello che è successo con la Fabozzi Carmela, non doveva accadere. Non ero andato lì per fare truffe o furti": è quanto ha scritto Sergio Domenichini in una lettera inviata all'allora presidente di Anteas, associazione di volontariato che si occupa del trasporto di infermi e malati, Sabino Famiglietti. Domenichini, ex volontario di Anteas, è accusato dell'omicidio di Carmela Fabozzi, uccisa nel luglio 2022 a Malnate (Varese).
I testimoni ascoltati in udienza
È stato arrestato un mese dopo la morte della donna. Nella giornata di oggi, mercoledì 29 novembre, si è svolta l'udienza davanti alla Corte d'Assise di Varese durante la quale hanno testimoniato sia il fratello della vittima che la cognata. Oltre loro, sono stati ascoltati l'ex compagno dell'imputato e Antonio Crisafulli, che si trovava in auto con Domenichini la mattina della morte di Fabozzi. Questi ultimi due si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
La lettera è stata letta in aula da Famigliatti che ha spiegato che Domenichini era un loro socio, a cui era stata assegnata un'automobile per i trasporti: "Era sempre disponibilissimo, si prestava anche a fare i viaggi più lontani. Non ci sono mai state contestazioni né lamentele da parte di nessuno. Anzi, era considerato un esempio all'interno dell'associazione".
Le accuse nei confronti di Domenichini
Domenichini è accusato di aver ucciso la donna colpendola nove volte in testa. È stato arrestato un mese dopo i fatti mentre rientrava da una vacanza. È accusato di omicidio volontario a scopo di rapina, con le aggravanti dei motivi abbietti e futili, della crudeltà e della minorata difesa. La prossima udienza si svolgerà il 13 dicembre: saranno sentiti i sette testi della difesa.