La figlia dell’uomo che lasciava la famiglia senza cibo: “Papà tiene la spesa in auto per non farci mangiare”
È stata una delle figlie a far venire a galla anni e anni di vessazioni casalinghe, trovando il coraggio di raccontare alla professoressa di matematica tutte le angherie subite in casa dal padre.
Ovvero anni di botte, insulti e vessazioni di ogni genere. La più crudele, ripetuta nel tempo: lasciare la famiglia, moglie e quattro figli (che vanno dai 13 ai 18 anni), senza cibo. Mangiando davanti a loro e gettando gli avanzi nella spazzatura, di fronte alle suppliche dei familiari.
L'uomo, che ha 58 anni e risiede in un comune del Mantovano, oggi è stato condannato dal Tribunale del capoluogo alla pena di 3 anni e 6 mesi di reclusione per maltrattamenti in famiglia, lesioni e violazioni degli obblighi di assistenza familiare, con una provvisionale di 5mila euro per le parti civili. Ma il ricordo delle violenze, tra i membri della famiglia, è ancora più vivo che mai.
La testimonianza della figlia minorenne
"Papà tiene la spesa in macchina, perché non vuole darcela. Quando ha bisogno di qualcosa esce, prende il cibo e poi ritorna in casa", le parole davanti agli inquirenti di una delle figlie. "Non vuole che tocchiamo la sua roba, ha persino portato dei fuochi in cucina per cucinare il suo cibo.
Quando cucina lui cucina abbondantemente, poi invece di lasciarlo non ci chiede se lo vogliamo anche noi, lo butta tutto. Questi fatti si ripetevano, e lui alzava sempre le mani. Questa cosa va avanti da anni e anni".
Non solo per quanto riguarda il cibo. "Anche alle elementari le maestre sapevano che lui non voleva comprarci i quaderni, le matite, e infatti ci aiutavano un po'. Lui non ci ha mai comprato niente".
Affiorano intanto altre memorie indietro nel tempo. "Quando eravamo piccoli ci tappava la bocca per non farci respirare, non per gioco. Adesso mia sorella e mio fratello hanno problemi respiratori, mio fratello ha l'asma".
Le botte e le violenze verso la moglie
Indifferenza e scatti di rabbia, rivolti soprattutto nei confronti della moglie. Che, con i pochi spiccioli degli assegni familiari, compra vestiti e cibo per i quattro figli. "Con quei pochissimi soldi riesce a fare tutto per noi. Quando mio papà paga qualcosa dice che deve pagarlo mia madre, e quando mia madre lo aiuta a pagare le bollette lui va a spenderli in altre cose, al bar, a giocare alle macchinette", sempre le parole della figlia.
E ancora calci, pugni, schiaffi. "Mia mamma, per le botte, ha perso due figli. Ha spesso lividi, graffi alla gola. Lui la prende a schiaffi di continuo, basta niente per farlo arrabbiare". E così anche la donna, con l'appoggio delle figlie, degli assistenti sociali e dell'avvocato di parte civile Giada Di Stasio, ha trovato il coraggio di denunciare il marito.
"Mio padre deve sempre trovare un motivo per litigare. Non abbiamo quel rapporto tra padre e figlia che si vede in giro, lui con noi è indifferente. Non parla mai con noi, di come va la giornata, non so, queste cose qui", conclude la ragazzina, con dolore.
L'uomo, inoltre ha violato diverse volte la misura di divieto di comunicazione e avvicinamento alla moglie e ai figli: nonostante sia stato invitato a rispettarla, ha tentato anche di introdursi in casa. Per questo è stato condotto in carcere, in custodia cautelare, dove si trova ancora dal mese di ottobre scorso.