Omicidio Rozzano

La fidanzata di Manuel Mastrapasqua, ucciso a Rozzano: “Per me non è stata solo una rapina”

“Era un ragazzo straordinario. Nelle sua ultima registrazione che mi ha inviato stava parlando di lavoro”: spiega la fidanzata di Manuel Mastrapasqua, il 31enne ucciso a Rozzano.
A cura di Giorgia Venturini
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Si continua a indagare per capire cosa sia successo la notte che è morto il 31enne Manuel Mastrapasqua. Nell'interrogatorio davanti ai magistrati il 19enne Daniele Rezza, arrestato con l'accusa di omicidio, ha raccontato che quella sera a Rozzano era uscito da casa con un coltello perché "Rozzano è pericolosa".

Nel suo tragitto ha incontrato il 31enne che era appena uscito dal supermercato dopo la fine del suo turno di lavoro: il 19enne lo avrebbe colpito – come spiega – con l'intenzione di rapinarlo. Rezza però – secondo la difesa – non avrebbe visto né cadere la vittima né avrebbe visto il sangue a terra. Il giorno dopo però, letta la notizia, avrebbe detto ai genitori che forse era stato lui.

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A ricordare Manuel oggi lunedì 14 ottobre è la sua fidanzata Ginevra: "Era un ragazzo straordinario. Nelle sua ultima registrazione stava parlando di lavoro. Alle 2.55 è stato l'ultimo contatto sul cellulare con lui. Poi più nulla. Ho capito quello che era successo la mattina quando ho letto un articolo su un sito. Infime mi hanno chiamato i carabinieri perché io ho provato a chiamarlo più volte ma senza ricevere risposta. Mi ero preoccupata, pensavo gli fosse successo qualcosa ma non che lo avevano ammazzato. Per me non è stata solo una rapina. Non si conoscevano".

Poi racconta quando si sono incontrati e i loro progetti insieme per questa settimana: "Ci siamo conosciuti tramite un'amica in comune due anni fa. Era una persona normalissima, senza alcun problema con le persone. Mi dava sicurezza. Oggi saremmo dovuti partire, dovevamo andare a fare una vacanza".

Sull'accaduto è intervenuta anche la sorella di Manuel che chiede che vanga subito fatta giustizia: Rezza "ha detto che mio fratello lo ha colpito. Non è possibile. Io non c'ero ma mio fratello non l'avrebbe mai colpito. L'aggressore era uscito con l'obiettivo di uccidere. Mio fratello era una persona tranquilla, un bravo ragazzo".

I carabinieri stanno facendo tutti gli accertamenti del caso. Gianni Ferretti, sindaco di Rozzano, sui social ha  voluto precisare: "Ora si faccia giustizia". Intanto però la sorella di Manuel aggiunge: "Ora abbiamo paura a uscire a Rozzano. Poteva essere qualcun altro…invece è stato mio fratello. C'è la sorveglianza sulla famiglia di Rezza per le minacce sui social? Cosa si aspettavano. Ripeto è uscito per uccidere una persona. Mio fratello non lo ha colpito per difendersi. Lo conosco, si sarebbe allontanato semplicemente. Infermità mentale? Dove sono i documenti che andava dallo psicologo? Non ci sono".

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