La corsa ai dehors per i ristoranti di Milano: quasi 200 richieste in quattro giorni
L'ipotetico passaggio in zona gialla della Lombardia, con la conseguente riapertura a pranzo e cena all'aperto per bar e ristoranti, ha portato nella città di Milano a un boom di richieste di concessioni di dehors da parte dei gestori dei locali. In soli quattro giorni, stando a quanto riferito a Fanpage.it dall'assessorato all'Urbanistica del Comune di Milano guidato da Pierfrancesco Maran, sono già arrivate 190 richieste. Non si esclude che nei prossimi giorni possano comunque aumentare.
Superate le duemila richieste
Un anno fa il Comune aveva concesso dehors gratuiti in aree pedonali, parcheggi e zone create appositamente. Una concessione che è stata prorogata fino a giugno e che la stessa amministrazione spera possa essere allunga almeno fino a dicembre. Qualche giorno fa infatti lo stesso assessorato aveva spiegato a Fanpage.it che "nel 2020 sono state date circa 1.850 concessioni. Nel 2021 sono 130 le persone che hanno richiesto nuovi spazi". E con le nuove richieste in meno di una settimana si sono superate le duemila concessioni. Qualora il Governo dovesse optare realmente per un prolungamento delle concessioni gratuite, non si esclude la possibilità di un nuovo boom di richieste.
Come cambiano le regole in zona gialla
A fomentare la "febbre dei dehors" è, come spiegato precedentemente, il possibile passaggio in zona gialla. Se la Lombardia dovesse entrerà nella fascia meno critica cambierebbero le regole sia per bar e ristoranti, ma anche per spostamenti, cinema, teatri e sale da concerto. Dal prossimo 26 aprile ci si potrà spostare tra le Regioni (anche se rosse o arancioni) purché vi sia una certificazione verde che attesti la vaccinazioni contro il Covid, la guarigione dall'infezione o un tampone molecolare o rapido con risultato negativo. Sarà consentito, in zona gialla e arancione, andare in una abitazione privata diversa dalla propria in quattro persone e riapriranno i cinema e i teatri purché il pubblico prenoti anticipatamente e si rispetti il limite del 50 per cento di capienza.