La famiglia di Dalila, giovane barista morta dopo essere stata dimessa: “Vogliamo sapere cos’è successo”
"La famiglia vuole solo capire cosa sia successo": a dirlo a Fanpage.it è Benedetto Maria Bonomo, legale della famiglia di Dalila Bianchi. La 28enne era andata al pronto soccorso dell'ospedale Pesenti Fenaroli ad Azano Lombardo, in provincia di Bergamo, per delle fitte alla pancia e la febbre. Dopo alcune ore la giovane è stata dimessa e le sono stati prescritti degli antibiotici. Nella notte tra lunedì e martedì, intorno a mezzanotte, è morta all'improvviso. Sul suo corpo ieri, giovedì 25 novembre, è iniziata l'autopsia. Gli esami e i test da eseguire sono molto lunghi: stando a quanto comunicato dall'avvocato ci vorranno ottanta giorni per terminarli.
L'avvocato a Fanpage.it: "Non vogliamo puntare il dito contro nessuno"
"Non vogliamo puntare il dito contro nessuno – continua l'avvocato – per questo motivo, i test saranno molto lunghi. Proprio per accertare cosa sia avvenuto e se la morte di Dalila sia stata una tragica fatalità o se ci sia stato qualcosa di non corretto". La famiglia infatti non vuole tralasciare nulla. Ieri, oltre ai consulenti della famiglia Bianchi, c'erano anche quelli della Procura che – dopo la morte di Dalila – ha aperto un fascicolo.
La comunità si stringe attorno alla famiglia
La morte di Dalila ha sconvolto l'intera comunità di Alzano. La 28enne lavorava da tantissimi anni all'Enjoy bar. Con lei c'erano anche due sorelle, Valeria e Roberta. Oltre agli amici, ai parenti, ai colleghi e titolari del locale, sono stati tantissimi i clienti che presumibilmente vorranno dare un ultimo saluto alla ragazza in occasione dei funerali, la cui data non è ancora stata fissata. Tutti descrivono la ragazza come solare, gioiosa e ricca di vita. La sua è una tragedia sulla quale si spera presto di avere una risposta.