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La famiglia del ragazzo di 17 anni arrestato per terrorismo a Bergamo: “È tutto un equivoco”

I genitori del 17enne in manette a Bergamo perché accusato di essere un sostenitore del terrorismo jihadista: “Le sue ricerche sono state equivocate”.
A cura di Giorgia Venturini
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"Si è avvicinato troppo a certi gruppi online ma è estraneo a certi ambienti. I suoi atteggiamenti e le sue ricerche sono stati equivocati", parlano dopo l'arresto del figlio di genitori del 17enne in manette a Bergamo perché accusato di essere un sostenitore del terrorismo jihadista. Per i genitori non è coinvolto in nessuna associazione terroristica mentre per le indagini della Questura di Bergamo il giovane era pronto a passare all’azione con incendi dolosi sulle colline tra Ponteranica e Alzano. 

Quello che è certo è che il giovane – come riporta Il Corriere della Sera – quando era a casa si chiudeva in camere e navigava su siti terroristici sotto monitoraggio delle forze dell'ordine. Così i poliziotti della Digos di Bergamo e di Brescia venerdì scorso si sono presentati a casa sua.

Di cosa è accusato il 17enne

In manette è finito un ragazzino di 17 anni con l'accusa di associazione con finalità di terrorismo, addestramento, apologia e istigazione a delinquere aggravate. Il ragazzo, originario del Camerun, ma in Italia fin da piccolo aveva avuto un periodo difficile a scuola: come spiegano persone a lui vicine avrebbe subito degli atteggiamenti razzisti da parte degli insegnanti. Da qui forse al decisione di frequentare certi siti online. La sua famiglia lo difende dicendo che è semplicemente appassionato alla storia dell'islam, assicurando però che è estraneo a certi ambienti.

Le indagini della Questura

Dopo le indagini la Questura ha invece precisato: "Il monitoraggio è iniziato a seguito del suo rapido processo di radicalizzazione violenta e alla pubblicazione sui social di video di propaganda jihadista riconducibili all’Isis: l’attività investigativa, svolta anche con i contributi del comparto Intelligence e delle forze di polizia straniere, ha fatto emergere l’appartenenza del minore a una rete di sostenitori del Daesh, presenti in diversi Paesi d’Europa e d’America, molti dei quali tratti in arresto nelle scorse settimane".

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