La droga pagata con soldi falsi e le minacce: perché è nata la rissa in cui è morto Simone Stucchi
C'è una partita di droga comprata con soldi falsi alla base della rissa che ha provocato la morte a coltellate del 21enne Simone Stucchi lo scorso settembre. Sarebbe infatti il conflitto tra due membri rivali l'origine di tutto: uno dei giovani appartenente alla fazione di Vimercate non avrebbe pagato la droga venduta invece da un ragazzo di Pessano con Bornago. O meglio, avrebbe pagato la droga con banconote false.
Le minacce al rivale
Per questo motivo il membro della banda di Passano aveva iniziato a minacciare il rivale: qui l'accordo di trovarsi la sera del 29 settembre 2021 al Parco Giramondo per risolvere a modo loro la situazione: i ragazzi di Pessano con Bornago infatti si sono preparati allo scontro: "Dovrebbero venire stasera. Dobbiamo essere un po' capito, perché te lo giro veramente io quello lo ammazzo di brutto". In una seconda nota audio recuperata dagli inquirenti poi si legge: "Non c'è il parlare. Proprio li ammazziamo tutti quanti subito".
I ragazzi muniti di arma
Quella sera sono stati tanti i ragazzi che si sono presentati all'incontro minuti di arma: c'è chi girava con una mazza da baseball ma chiodata, chi invece con una canna di bambù, altri con un sampietrino e chi con una spranga. In tanti poi hanno impugnato delle bottiglie rotte. Fino a quando non è uscito un coltello utilizzato poi per pugnalare a morte Simone Stucchi.
La partita di droga da 800 euro
All'origine quindi una partita di droga, di 100 o 150 grammi di Dry, una qualità di hashish, il cui costo era di 800 euro. La sostanza però è stata pagata con soldi falsi. Quando alcuni ragazzi di Pessano con Bornago se ne sono accorti, sono iniziate le minacce: in alcuni missaggi chiedevano al "compratore" di droga come stava il padre specificando che sapevano il nome e quindi tutto della famiglia. In altri messaggi scrivevano: "Sono arrivate la chiavi di casa". Fino a rintracciare tutti i nomi dei parenti che a loro volta venivano minacciati: se non fossero arrivati i soldi sarebbero andati di persona a riscuotere il debito. A questo punto il giovane minacciato aveva chiesto aiuto ai suoi amici di Vimercate. Nel gruppo – fino ad allora estraneo di quanto stava accadendo – c'era anche Simone Stucchi.
Le sassate e l'accoltellamento
All'incontro anche i ragazzi di Vimercate si sono presentati con mazze da baseball e canne di bambù. "Hanno cominciato a lanciare verso di noi pietre e bottiglie di vetro" mentre "altri sassi venivano lanciati da altri ragazzi". Sempre un membro della banda brianzola ha ribadito agli inquirenti: "Sono iniziati a piovere addosso bottiglie, sassi e altri oggetti". E ancora: "Ho sentito gridare forte e rumore di vetri in frantumi". Poi quello che è successo è questione di pochi minuti: alcuni testimoni raccontano come un ragazzo, "che sembra veramente una tigre, con un balzo ha raggiunto Simone. Il braccio sinistro lo ha afferrato alla testa e con la mano destra, nella quale aveva un coltello, lo ha colpito all'altezza delle costole sul fianco sinistro. In quel momento ha sferrato un solo fendente restando attaccato con la lama conficcata. Simone si voleva distaccare ma lui continuava a tenerlo fermo".
Simone non riusciva più a muoversi
Già dopo le prime ferite Simone non riusciva più a muoversi. Il primo a soccorrerlo è stato un amico che poi lo ha lasciato sul marciapiede. A quel punto, i componenti della banda rivale vedendolo a terra si sono avvicinati ancora e lo hanno nuovamente colpito. Simone è stato soccorso alcuni minuti dopo da alcuni passanti e residenti che hanno chiamato i soccorsi: il 21enne è morto appena arrivato in ospedale. Oggi mercoledì 15 giugno alle prime ore dell'alba i carabinieri hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare per 24 ragazzi, tutti partecipanti alla rissa.