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La donna precipitata per 30 metri dalla zipline in Valtellina non è morta per malore: l’esito dell’autopsia

È morta per i traumi della caduta e non per un infarto prima di precipitare nel vuoto per 30 metri Ghizlane Moutahir, 41 anni, la turista che domenica scorsa era impegnata nella traversata sospesa su una zip-line a Bema in Valtellina.
A cura di Francesca Del Boca
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Aerofune (Immagine di repertorio)
Aerofune (Immagine di repertorio)

È morta per i traumi della caduta e non per un infarto prima di precipitare nel vuoto per 30 metri Ghizlane Moutahir, 41 anni, la turista che domenica scorsa era impegnata nella traversata sospesa su una zip-line a Bema, in Valtellina (Sondrio): l'incidente è avvenuto quando la donna era in fase di avvicinamento alla stazione di arrivo.

Il procuratore di Sondrio Piero Basilone, dopo aver sentito il medico legale Luca Tajana, che ha eseguito l'autopsia, ha spiegato che "è possibile formulare cautamente alcune valutazioni, per la nettezza dei primi risultati macroscopici". Al momento gli inquirenti escludono quindi che la 41enne di origini marocchine e da un paio d'anni residente a Sant'Angelo Lodigiano (Lodi), sia morta prima di cadere dall'aerofune Fly Emotion, come emerso in un primo momento.

"Sono stati rilevati in sede di esame autoptico segni chiari di decesso conseguente a poli-traumatismi da precipitazione e l'assenza di segni che possano ricondurre ad un malore precedente alla precipitazione che abbia condotto ad un infarto", le sue parole.

Le indagini sono state affidate ai militari del Soccorso Alpino della Guardia di finanza di Sondrio. Al momento sono cinque gli indagati per omicidio colposo, tra cui tre addetti all'imbragatura: si sospetta che la vittima non avesse indossato adeguatamente i gambali, rimanendo sospesa nel vuoto in posizione verticale durante le fasi finali del volo e sfilandosi così dalle cinghie di sicurezza poco prima dell’arrivo.

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