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Agente immobiliare arrestato per stupro a Milano

La donna drogata e stuprata da Omar Confalonieri: “Incredula degli effetti che il farmaco ha avuto su di me”

Dopo mesi parla per la prima volta la vittima di Omar Confalonieri: “Credevo che fosse impossibile e invece ci è successo. Sono anche io rimasta incredula sull’effetto che questo farmaco ha avuto su di noi”.
A cura di Giorgia Venturini
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"Sono anche io rimasta incredula sull'effetto che questo farmaco ha avuto su di noi, non lo credevo possibile, non riuscivo a spiegarlo neanche a me stessa". Parla per la prima volta in un'intervista esclusiva rilasciata al programma tv "Iceberg Lombardia" di Telelombardia, la donna che è stata prima drogata e poi violentata dall'agente immobiliare di 48 anni Omar Confalonieri.

La violenza lo scorso 3 ottobre

I fatti risalgono allo scorso 3 ottobre. Marito e moglie erano interessati all'acquisto di un box e si erano rivolti proprio a Confalonieri, i rispettivi figli erano compagni di scuola. L'agente immobiliare aveva dato appuntamento alla coppia in un bar ma prima si era fatto accompagnare proprio da loro in farmacia dove qui ha comprato – con i soldi anche prestati dalla coppia – dei farmacia a base di benzodiazepine. Una volta al bar l'imputato ha messo il tranquillante all'interno delle bevande: in poco tempo marito e moglie, che erano insieme alla piccola, hanno iniziato a essere confusi. Confalonieri li ha convinti a tornare a casa loro tutti insieme: qui è iniziata la violenza. Ha abusato della donna davanti alla figlia di meno di un anno. Durante il processo di primo grado la perizia effettuata ha stabilito che il 48enne era capace di intendere e di volere al momento dei fatti.

 "Non siamo stati abbagliati dall'agenzi di prestigio"

"Molte sono le imprecisioni che vengono espresse sul nostro conto", inizia così la testimonianza della vittima alla televisione locale. "Si pensa che noi fossimo clienti abbagliati da un'agenzia di prestigio in via Montenapoleone. Ebbene no, non ne avevamo idea. Come se avere l'agenzia in via Montenapoleone potesse avere una sorta di attrattiva irresistibile per noi. Io abito nell'hinterland e non vado in un'agenzia in via Montenapoleone se ho bisogno di comprare un immobile o un box, dovevamo parlare di una compravendita".

La donna ha spiegato che il giorno della violenza era la quindi volta che si vedevano. "Sfido chiunque a dirmi che non ha mai preso un caffè o un aperitivo con i genitori dei compagni di scuola del figlio o figlia che sia, appena conosciuti. Anche perché non ci sono questi primi incontri come fai a conoscere qualcuno? I vicini lo conoscevano da anni e non sospettavano nulla, come potevamo farlo noi?". La donna ha deciso di parlare perché vuole rispondere a chi dice che è impossibile che sia successa una cosa simile. Per questo "non riesco a stare zitta".

"Credevo fosse impossibile ma è successo"

Poi tiene a precisare: "Anche io credevo che fosse impossibile e invece ci è successo. Sono anche io rimasta incredula sull'effetto che questo farmaco ha avuto su di noi, non lo credevo possibile, non riuscivo a spiegarlo neanche a me stessa. Purtroppo per far capire davvero in che stato ci riduce dovrei dire agli increduli di provare ma non mi sembra il caso". Infine la vittima si rivolge agli avvocati dell'agente immobiliare: "Per loro Confalonieri non mi ha toccato, non ci ha sequestrato e non ci ha drogato allora qualcuno mi spiega perché dicono che si è ravveduto? Di cosa se è possibile saperlo? Chiede scusa di cosa? Ha scelto il rito abbreviato per che cosa? Se io sono innocente lotto con tutte le mie forze, non mi accontento di un terzo della pena in meno". Ora la sentenza di primo grado si è conclusa con la condanna.

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